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Internet svela un quadro erotico tenuto nascosto dal Metropolitan Internet svela un quadro erotico tenuto nascosto dal Metropolitan Il Picasso della vergogna INEW YORK L vero titolo è incerto: per qualcuno è «Autoritratto facendo l'amore», per qualcun altro è «Il dolore». Ma per i responsabili del Metropolitan Museum di New York che se lo ritrovarono fra le mani nel 1984, come parte del lascito Scofield Thayer, solo un titolo era giusto per quel quadro del 1903: «Il Picasso scandaloso». Il Picasso della vergogna, il Picasso a luci rosse. Il grande Pablo si ritrae nudo e disteso; nuda anche la donna che lo coinvolge in un erotico amplesso. L'esame dell'opera da parte della direzione del famoso museo fu lungo e approfondito, come vuole la tradizione, ma la decisione finale piuttosto rapida: con tante scolaresche quotidianamente in visita, il Metropolitan non poteva permettersi di mostrare un dipinto del genere, anche se opera di uno dei maggiori artisti del secolo. Così il quadro finiva in un magazzino, «dimenticato». Adesso, lo scandalo: il quadro della vergogna è apparso nel sito di «ArtNet Magazine» su Internet con tutta la sua storia, e il portavoce del Met, Harold Holzer, spiega imbarazzato: «E' vero, non è mai stato esibito, ma non per il suo esplicito contenuto. Anzi, per quel quadro abbiamo dei piani». Quali siano non si sa, ma certamente fra essi non c'è quello di mandarlo aUa National Gallery di Washington che sta allestendo una grande mostra di Picasso. Nell'elenco dei quadri che il Met ha deciso di «prestare», questo non c'è. Sul valore dell'opera i critici sono divisi, come sempre. John Richardson, autore della monumentale «Vita di Picasso», dice che in fondo si tratta di una «crosta» secondària. Lo storico dell'arte Robert Rosenblum invece sostiene che il dipinto è «affascinante» perché Picasso vi appare nella stessa posizione della famosa «Maya» di Francisco Goya. Difficile dure chi ha ragione, finché il quadro rimane chiuso nello scantinato. Franco Farfarelli