Alesi piange maltrattato da Briatore

punta su di lui. Alesi piange, maltrattato da grigiore [Jean ignora i segnali dai box e resta senza benzina MELBOURNE. David Coulthard si presenta con la tuta inzuppata di champagne, dopo gli spruzzi abbondanti sul podio. Un rapido bacio alla bella fidanzata Andrea Murray e il ventiseienne scozzese esplode in un urlo di gioia incontenibile: «Che giornata! - urla con tutta la forza che gli è rimasta in gola - E' stata fantastica, per me e per tutta la squadra. Sono felice di aver vinto la prima gara per la McLaren-Mercedes. Alla prima curva avevo pensato in un attimo cosa avrei dovuto fare per salvarmi dall'incidente di Villenueve. E' andata bene. Poi la cosa più difficile è stata quella di vedere sempre Michael Schumacher negli specchietti retrovisori. Ho dovuto concentrarmi al massimo per non fare errori; e lui mi ha spinto veramente forte. Abbiamo vinto anche perché la nostra squadra ha attuato una perfetta strategia ai box. Questa è stata la miglior partenza che potevamo fare per l'inizio di una stagione vincente». Con la felicità di Coulthard contrasta la grande amarezza di Jean Alesi. Ha pianto a dirotto, il francese, come un bambino, chiuso nei box della Benetton. Flavio Briatore lo aveva maltrattato duramente. In effetti Jeanburrasca ne ha combinata una delle sue. Grossa. Doveva fer¬ marsi per il pit-stop un giro dopo Berger, al trentesimo. Ma ha tirato dritto. E al 35" ha dovuto lasciare la sua vettura lungo la pista, senza benzina. La radio evidentemente non funzionava bene e Alesi ha detto di non essersi accorto che dai box gli segnalavano il rientro immediato. «Avevamo fuori, sbracciati pericolosamente dal muretto - hanno spiegato alla Benetton - i due meccanici più grandi e grossi del team; issavano cartelli enormi per far vedere a Jean che era il momento del pit-stop. Lui, come un toro nell'arena di fronte a un drappo rosso, ha continuato a caricare come un ossesso. Incomprensibile da parte di un pilota della sua esperienza». Quando si è vista la vettura fermarsi in pista, i meccanici inutilmente pronti per il cambio non sono riusciti a trattenere gesti di stizza. Ed Alesi è stato accolto al ritorno da un silenzio glaciale e dalle rampogne di Briatore. Applausi, invece, per Nicola Larini, sesto, bravissimo. «Avrei potuto anche fare di meglio - ha detto sincero il toscano al suo rientro in FI dopo due anni - se non avessi avuto crampi terribili e dolori fortissimi ai muscoli. La Sauber va bene e ci prenderemo altre soddisfazioni». Subito dopo, Nic: è ricorso alle cure del massaggiatore, imitato alla Minardi dal debuttante Trulli, ottimo nono. Il pescarese ha fatto una gara sul ritmo e non ci si poteva aspettare di pivi. Peccato per Fisichella, che ha buttato una grossa occasione finendo fuori pista per superare all'interno la Stewart di Barrichello. Il romano forse avrebbe potuto arrivare in zona punti, l'ha tradito soltanto l'irruenza. Ercole Colombo La gioia di Coulthard «Mi è andata bene alla prima curva, poi strategia perfetta»

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