Ulivieri nasconde il destino viola
Illivieri nasconde il destino viola Illivieri nasconde il destino viola «Il Franchi è bello, ma intanto resto al Dall'Ara» FIRENZE. Stavolta c'è stato il gioco delle parti: Ranieri assomiglia un po' a Ulivieri, in campo ha urlato, inveito e si è sbracciato com'è solito fare il collega, e in sala stampa dispensa battutine e buonumore. Mentre l'allenatore del Bologna, noto per la straripante loquacità, si è contenuto, non tanto a bordo campo quanto a fine gara: l'arbitro viene risparmiato («Faccio il buono a Firenze perché ho già pagato 23 milioni di multa per le mie critiche ai direttori di gara...»), ma stigmatizza il non gioco dei suoi. Poi, davanti alla domanda ormai ricorrente, sul suo futuro tinto di viola, sfodera buonsenso e diplomazia, arti in cui è maestro il collega fiorentino. «Ho un contratto ancora per due anni - risponde Ulivieri - non so cosa succederà. Noi allenatori siamo come i giocatori, con il futuro incerto. Il Franchi è bello? Anche il Dall'Ara lo è» conclude sornione. Non è un mistero che fra i piani di Cecchi Gori rientri proprio Ulivieri. Si dice peraltro che di recente Antognoni abbia sondato il terreno con l'amico Oriali. Voce, come da prassi, subito smentita dal dg viola e dal ds Cinquini: «Siamo gente corretta, non andremmo mai a disturbare gli altri. A noi ora preme solo andare in Europa». In attesa della gara col Milan che sarà anticipata a sabato alle 15, Ranieri gongola: «Abbiamo ritrovato il successo ma soprattutto l'antico spirito. Volevamo dare un seguito alla vittoria di Lisbona e ci siamo riusciti. Ora dobbiamo continuare a lottare senza guardare la classifica». E se Ulivieri preferisce rifarsela, seppur bonariamente, con la sua squadra («Non era il solito Bologna, quando non si gioca è naturale perdere»), i giocatori, da Paramatti a De Marchi, mugugnano per l'operato dell'arbitro, per rigori non assegnati e «fallacci» ignorati. E quelli viola? Ancora in silenzio stampa. [b. e] Per Renzo Ulivieri un possibile futuro a Firenze
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