Collina spiega il suo errore prima ai nerazzurri, poi in tv

Collina spiega il suo errore prima ai nerazzurri, poi in tv i grande occasione della squadra di Hodgson per rilanciarsi sulla via dello scudetto Collina spiega il suo errore prima ai nerazzurri, poi in tv MILANO. Roba da far strabuzzare gli occhi: c'è l'arbitro, accucciato, davanti alla panchina interista. Spiega, in dettaglio, perché prima ha convalidato e poi annullato il gol di Ganz. Scenetta gustosa, a San Siro, dopo otto minuti del big match tra Inter e Juventus. Una «prima assoluta», trenta secondi che fanno storia: non era mai accaduto che un arbitro adottasse un sistema così curioso ed efficace per evitare polemiche e colpi bassi. Collina dà lezione d'intelligenza e di self-control, perché ammette d'aver sbagliato, quindi corregge l'errore e va perfino a spiegare ai diretti interessati come il tutto è potuto accadere. Bravo davvero, tenente Kojak. Tutto nasce da una bandierina, quella del guardalinee Florio, che resta giù quando Ganz scatta verso Peruzzi sul lancio di Zamorano, mettendo la palla in rete al se- condo tentativo dopo il portierone bianconero gliela aveva respinta una prima volta. Il fuorigioco c'era (2,26 metri, dirà la misurazione televisiva), ma in mancanza di segnalazione l'arbitro (uno dei 5 direttori di serie A che adottano le bandierine con input elettronico, ma a che cosa serve in casi come questo?) lascia proseguire e convalida. Proteste bianconere. E qui Collina compie il primo atto d'umiltà, dando spazio al dubbio, anziché rifugiarsi nell'irrevocabilità delle sentenze. Va dal guardalinee. Florio, probabilmente, ammette l'errore («Sì, l'orse c'era fuorigioco»). Allora l'arbitro si fida della propria sensazione e annulla. Proteste nerazzurre. Qui il Collina-show entra nel vivo: Kojak spiega al capitano Bergomi perché ha cambiato idea. Ma si agita anche la panchina dell'Inter. Ed ecco il colpo di teatro: Collina si avvicina, si inginocchia quasi per farsi capire meglio di fronte ai tecnici nerazzurri: «Caro Facchetti, spieghi ad Hodgson che si trattava di fuorigioco: c'eravamo sbagliati a convalidare, e abbiamo rimediato all'errore. Mi dispiace, mi assumo io tutta la responsabilità della decisione. Non scateniamo polemiche inutili». Hodgson, inizialmente furioso e poi sbigottito, dimostra di apprezzare. La scenetta si conclude con un'elegante stretta di mano tra Collina e il tecnico inglese. Se Casarin voleva un arbitraggio intelligente, non può che applaudire il suo allievo. Al termine dell'incontro, sbolliti gli ardori. Collina ha poi spiegato il giallo del gol concesso e poi quasi subito annullato. '(Premetto che sono qui non di mia iniziativa ma dopo aver avuto l'autorizzazione di Casarin - ha detto subito l'arbitro pelato -. Anzi, è stato proprio Casarin a insistere perché vi raccontassi come sono andate le cose». Quindi Collina è entrato nel merito della questione: «Ho concesso la rete di Ganz perché il mio collaboratore aveva fatto segno che l'interista era scattato in posizione regolare. Però a me era parso in netto fuorigioco, così sono andato dal guardalinee e gli ho chiesto che cosa aveva visto. Mi ha risposto che non si trattava di off-side perché la palla era arrivata al nerazzurro dopo un tocco di testa di un giocatore bianconero (Monterò, ndr). Al che gli ho tatto presente che la palla era stata toccata non già dallo juventino ma da Zamorano e che avevo visto bene poiché mi trovavo vicinissimo alla zona dell'azione. Così ho deciso di annullare la rete, considerato che il fuorigioco sicuramente c'era». [c. giaci Il guardalinee aveva convalidato la rete di Ganz pensando che la palla fosse stata toccata da Monterò II direttore di gara aveva visto invece che l'ultimo tocco era stato di Zamorano quindi ha annullato Da sinistra, l'arbitro Collina parla con Bergomi, quindi spiega l'accaduto a Facchetti e infine stringe la mano al tecnico interista Hodgson prima di tornare sul campo

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