Bissaca, il suo mondo è la natura di Osvaldo Guerrieri
Bissaca, il suo mondo è la natura Il «Cantico delle creature», con la regia di Chiarenza, è al Teatro Agnelli Bissaca, il suo mondo è la natura Se una persona è candida non si sente mai sola Spettacolo delicato il «Cantico delle creature» che Marcello Chiarenza presenta all'Agnelli nell'interpretazione di Gianni Bissaca e di Claudia Facchini. Francesco d'Assisi c'entra, eccome, ma viene per così dire diluito in una serie di azioni teatrali dominate da una sorta di stupore animistico. Chi è la creatura incarnata da Bissaca? Di sicuro un candido, uno che sa annullarsi nel mistero della natura, che dà voce al vento, linguaggio agli uccelli, dolcezza consolatoria alla pioggia, spirito alle case raggruppate in lontananza e così piccole da evocare un presepe. Il candido è così pieno di amorose sollecitazioni da non sentirsi mai solo. E in effetti non lo è. Gli spettatori sono le sue ombre immaginative, dalle quali possono provenire suoni e rumori che, per lui, sono l'essunza stessa del mondo. Ecco perché, a inizio di spettacolo, fa in modo che la platea si trasformi sonoramente in acqua, in stormo d'uccelli e in chissà che altro. E' il punto di partenza, è l'anima sensibile del mondo che costringe il candido ad entrare sempre più profondamente nelle forme del creato. Ciò che potrebbe ricordare forme lontane e spesso esecrabili dell'animazione, qui è un ponte di comunicazione e di transito. E il candido si descrive pastore di un gregge sorvegliato dal cane Nero, si vede offrirgli da bere raccogliendo la pioggia nel cappello, si vede lad o di stelle, che deposita come frutti luminosi sui rami degli alberi, si vede gelare dal freddo e traversare una nevicata, si vede cercare il proprio angelo e rincorrerlo girando intorno al lenzuolo steso ad asciugare, si vede entrare in un altro freddo, quello della morte... Azioni vissute con leggerezza fisica e con linguaggio delicato. Nel tessuto teatrale s'inseriscono a tratti i versi del «Cantico» di Francesco, un soffio potente di poesia nel corpo di una preghiera; e l'angelo con cui il candido fa continuamente i conti, non parla mai: canta. Vedete come tutto questo sa essere incantevole. Niente qui è realistico, ma tutto può essere reale. Bissaca è, come sempre, un raccontatore formidabile. Claudia Facchini ha voce molto bella e si muove con grazia. Il pubblico, che l'altra sera era abbastanza folto, appare divertito e un poco commosso. Si replica. Osvaldo Guerrieri Claudia Facchini in una scena del «Cantico delle creature» con la regia di Chiarenza
Persone citate: Bissaca, Chiarenza, Claudia Facchini, Gianni Bissaca, Marcello Chiarenza
Luoghi citati: Assisi
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