Parolaio

Parolaio Parolaio CHE BEL CASTELLO. Le cronache sul seminario dell'Ulivo nel castello di Gargonza purtroppo non contengono dettagliati aggiornamenti sullo stato d'animo di uno degli organizzatori del convegno a porte chiuse, il semiologo Omar Calabrese. Peccato. Peccato perché non è irrilevante la conoscenza delle condizioni psico-culturali di un intellettuale il quale, per rispondere a Gerardo Bianco che in un giornale aveva maldestramente dichiarato «Calabrese chi?», si era premurato di replicare con questa eccelsa manifestazione di modestia, poi maliziosamente ripresa dal Giornale: «Se Bianco fa parte dell'Enciclopedia Treccani bastava che premesse un tasto del computer per trovare la mia biografia». Peccato. Peccato anche perché non è dato sapere come ha reagito Calabrese alla per lui inspiegabile assenza in quel di Gargonza di Luigi Nono, il grande musicista annunciato dall'organizzatore del seminario come sicuro partecipante all'in- Luca Barbareschicontro nel castello guicciardiniano, sebbene Luigi Nono non abiti più da tempo nella terra dei vivi. Peccato. FANTASCIENZA. Confessa Francesco Alberoni sul Corriere della Sera di non essere stato insensibile da giovanissimo, come tutti, alla seduzione megalomane delle fantasie adolescenziali: «Quando ero ragazzo sognavo di costruire una scienza dell'uomo, scoprire ciò che era ignoto, ricostruire la trama misteriosa dell'esistenza, trovare i legami, le connessioni nascoste. Creare un sistema globale». Naturale che quel sogno si sia infranto, ucciso dalle angustie della prosa del mondo. Sì, ma per colpa di chi? I normali adolescenti delusi, diventati adulti, arrivano a pensare che quei sogni fossero irrealizzabili per la semplice ragione che si trattava di aspirazioni troppo ambiziose e smisurate. Alberoni ha invece in mente un'altra spiegazione: «La scienza non condurrà mai al sistema globale». Dunque la colpa è della scienza, incapace che non è altro, e non delle sfrenate ambizioni dell'adolescente Alberoni. Giovinezza, giovinezza. TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE. Singolare scoperta di un deputato di Forza Italia, Giuseppe Calderisi: il custode sacralità della Costituzio- Francesco AlbeI Giusi I della chi n a a e o o e a o on ala albini. RE di ia, de io- beroni ne, l'inflessibile antipresidenzialista Giuseppe Dossetti, aveva scritto un saggio, prima di prendere i voti religiosi, in cui veniva tessuto l'elogio del presidenzialismo. Una bufala? No, non è una bufala. Come viene autorevolmente confermato sul Secolo d'Italia dal giurista popolare Leopoldo Elia, antipresidenzialista intransigente, «è vero, Dossetti ha avuto delle simpatie iniziali per il presidenzialismo». E non ce lo potevano dire prima? OSSESSIONE. I giornali raccontano di una furibonda polemica che ha visto protagonisti i cittadini di Calcata, un suggestivo borgo del Viterbese arroccato su uno sperone di tufo, e l'attore e regista Luca Barbareschi, accusato di aver occultato la vera identità del luogo, Calcata appunto, in cui si svolge la trama del film barbareschiano Ardena. Sorprendente l'argomentazione svolta da Barbareschi per difendersi dalle accuse degli abitanti di Calcata: «Ecco, questi sarebbero gli intellettuali, questa sarebbe la cultura di sinistra. Se il mio film non gli sta bene, che si facciano fare un documentario bulgaro». Non c'entra niente, però fa il suo bravo effetto. L'ISOLA DEL GIORNO PRIMA. Che succede ai turisti che si recano a Cuba? Ecco che cosa succede, secondo la testimonianza di Maurizio Chierici sul Corriere della Sera: «Al di fuori dei fastidi di saponini, penne e qualche moneta per calmare bambini simili ai bambini di ogni Italia mediterranea, le signore confessano di aver "parlato" con un mondo dal quale ripartono con l'impressione del potervi abitare». Si tratta solo di un'«impressione», per carità, perché mica pensano davvero di «abitarci», a Cuba. Dove, spiega ancora Chierici, regnano a ogni angolo di strada «cultura, ironia, eleganza» così lontane dalle «furibonde campagne dei giornali specializzati nel predicare la catastrofe». Si pensi soltanto che chi va a Cuba per trascorrere le sue vacanze «incontra persone che hanno letto più libri di quanti ne leggiamo noi televisivi». Alla faccia dei catastrofisti che magari avrebbero voglia di chiedere se i cubani possono leggere tutti, ma proprio tutti i libri che vo- gliono. Che domande. Pierluigi Battista sta | Luca Barbareschi Francesco Alberoni

Luoghi citati: Calcata, Cuba, Isola Del Giorno, Italia