Grandi manovre per San Paolo e Crt
Grande manovre per San Paolo e Cri Nella Cassa è partita la corsa per il rinnovo del consiglio d'amministrazione Grande manovre per San Paolo e Cri Zandano cerca soci, la Fondazione ha due strade Domani i consigli decisivi sulla privatizzazione TORINO. Conto alla rovescia per le banche torinesi. Domani mattina (alle 11 ) si riunisce il consiglio della Compagnia San Paolo, guidata da Giovanni Merlini, e nel pomeriggio è convocato invece quello della Holding, presieduto da Gianni Zandano, il regista della transizione al privato della più grande banca italiana, controllata al 100% dalla Compagnia. All'ordine del giorno, con qualche variante, lo stesso argomento: la privatizzazione dell'istituto, che vale tra gli 8 e i 10 mila miliardi, di cui il 45% è proprietà della Compagnia. E qui non pochi giochi sembrano aperti. L'ultimo consiglio della Fondazione ha individuato due percorsi per il futuro della San Paolo Bank Holding: vanno dall'incorporazione della banca alla progressiva riduzione del suo capitalie. Ed è proprio su questo doppio scenario che, in questi ultime settimane, il tam tam delle voci ha fatto rimbalzare da più parti un possibile avvicinamento tra la Fondazione guidata da Merlini e l'Imi di Luigi Amiti, con l'obiettivo (da tutti però smentito) di porre un argme al piano messo a punto da Zandano pei stringere i tempi su quella che sarà la prima vera privatizzazione del sistema bancario dopo la direttiva Ciampi sulle Fondazioni. Zandano, che non sembra preoccuparsi di questo tam tam di voci, ha già spedito una quarantina di lettere a istituzioni bancarie europee per invitarle ad aderire al collocamento che sarà guidato dall'istituto torinese. Nel frattempo lo stesso presidente della holding si è già mosso per individuare quel nucleo di «soci stabili» essenziali per garantire la non scalabilità della banca. E, probabilmente, anche su questo fronte domani già si potrebbe capire qualcosa di più. • BANCA CRT. Sempre domani dovrebbe riunirsi il consiglio d'amministrazione per approvare l'ultimo bilancio del mandato di Enrico Filippi che scade a line mese. Ed è appunto sul rinnovo che si sono già aperte le grandi manovre. Anche perché (al di là delle indagini della Procura sul caso Subalpina che vedono lo steso Filippi indagato; ma i suoi difensori mostrano tranquillità perché lo stesso caso era già stato archiviato in una precedente indagine giudiziaria) questa è la prima volta che il rinnovo spetta alla Fondazione (guidata da Andrea Comba, designato dal sindaco di Torino Castellani), completamente autonoma dai rapporti con i poteri centrali. Le idee di Comba, ormai, sono note: come la Fondazione il nuovo consiglio (al momento sembrano avere buone chances la riconferma di Filippi e del direttore generale Giorgio Giovando) dovrebbe rappresentare le varie forze dell'economia locale. E il tam tam delle voci, che aniva dal quartiere generale dell'istituto torinese, accredita personaggi di primo piano come il pre¬ sidente del'Unione industriali di Torino, Francesco Devalle, e il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Pichetto, da affiancare a Terenzio Cozzi, un accademico che la Crt ha già inviato come rappresentante nel consiglio di amministrazione dell'Unispa, la holding destinata a controllare Banca Crt, Cariverona e Casamarca. Un progetto già contrastato da Cornelio Valetto, il presidente della Saiag, che qualche settimana fa, in polemica con la gestione dell'istituto, se n'è andato abbandonando tutte le cariche detenute nella Crt. [r. e. s.] ••■■*■■ irwm Gianni Zandano presidente San Paolo e (sopra) Enrico Filippi presidente Crt
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