« Hashish dal tabaccaio »

Coirò: molti reati in meno Gasparri: non sa cosa dice « Hashish dal tabaccaio » Coirò: molti reati in meno Gasparri: non sa cosa dice ROMA. L'Ulivo è confuso: sulla droga e sulla sua liberalizzazione le anime sono divise. Il ministro Livia Turco, che si appresta a parlare di droga alla conferenza sull'argomento che si svolgerà a Napoli, ha già detto di essere contro ogni liberalizzazione. Ieri, sul «manifesto», il direttore generale dell'amministrazione penitenziaria, Michele Coirò, invece, ha proposto una liberalizzazione - governata, controllata - ma di tutte le droghe. Il numero due di Alleanza nazionale, Maurizio Gasparri, ha ribadito, per contro, che loro sono per la linea dura: «Il permissivismo ha portato a un uso di massa». «Penso - ha detto Coirò che sarebbe più esatto parlare di liberalizzazione generalizzata, per droghe leggere e pesanti, ma a vari livelli. Per i derivati della cannabis va bene il tabaccaio, per l'eroina ci vogliono le strutture sanitarie pubbliche». Il giudice ha fatto riferimento anche al problema che il fenomeno droga comporta per le carceri italiane, dove la metà dei 48 mila detenuti sconta reati connessi all'uso o alla diffusione di stupefacenti. Per Coirò, una liberalizzazione consentirebbe anche un controllo sulla diffusione ed eviterebbe tutta una gamma di reati. Maurizio Gasparri trasale a queste affermazioni. «Il dottor Coirò dimostra di non sapere di che cosa parla. Innanzi tutto un detenuto tossicodipendente può uscire dal carcere se accetta di partecipare a un programma di recupero. Ma la questione è un'altra e cioè che la droga fa male, fa male veramente e sempre, anche quella leggera e in piccole dosi, quindi non possiamo accettare che se ne faccia un uso sistematico e disinvolto», [r. r.] La rubrica di Alain Elkan è rinviata per assoluta mancanza dì spazio. Accanto: Michele Coirò, responsabile delle carceri italiane: propone la liberalizzazione di tutte le droghe. Sotto: soldati di leva

Persone citate: Alain Elkan, Gasparri, Livia Turco, Maurizio Gasparri, Michele Coirò

Luoghi citati: Napoli, Roma