«Un diciottenne su cinque usa droghe»

Lo spinello in testa alla preferenze dei giovani, allarme anche per l'eccesso di alcol Lo spinello in testa alla preferenze dei giovani, allarme anche per l'eccesso di alcol «Un diciottenne su cinque usa droghe» Sondaggio choc alla visita di leva ROMA. Il consumo di droghe, specie quelle leggere, è fenomeno di massa. Un diciottenne su cinque, infatti, consuma abitualmente o comunque ha fatto uso almeno una volta di una sostanza stupefacente, e in più uno su otto si rifiuta di rispondere aila domanda. Il totale è che il 33% dei ragazzi (uno su tre) ha un rapporto a dir poco disinvolto con le droghe. Il dato emerge da una ricerca condotta dalla direzione generale della Sanità militare su un vastissimo campione, rigorosamente rappresentativo, di 35.000 soggetti interrogati in occasione delia visita di leva, dunque proprio al compimento del diciottesimo anno. L'indagine - informa il ministero della Difesa in una nota volendo studiare la dinamica in cui il fenomeno delle tossicodipendenze si sviluppa, ha affrontato l'intero spettro della realtà giovanile, dalla famiglia alla scuola, dal lavoro alle attività di tempo libero. Il quadro che ne risulta è uno spaccato per molti versi inedito del mondo dei ragazzi. Il tasso di occupazione, ad esempio, è quasi del 40%, sensibilmente più elevato quindi di quello rilevato ufficialmente, e quindi secondo i ricercatori della Sanità militare, il lavoro - pur sentito come un problema - non può essere considerato da solo un elemento scatenante della depressione che induce al consuino di stupefacenti. Tra le droghe con cui i ragazzi vengono più comunemente a contatto, primeggiano quelle cosiddette leggere: lo spinello, insomma la cannabis e i suoi derivati. Meno le droghe sintetiche, anche se queste ultime costituiscono l'ultima moda in fatto di stupefacenti. Diffuso sempre di più anche il consumo di alcol, in genere associato ad altri tipi di sostanze, così come quello del tabacco. Secondo la ricerca della Difesa - che è stata solo anticipata e sarà presentata ufficialmente domani - in corrispondenza con l'uso di droghe esistono alcuni fenomeni di patologia sociale che da soli non sono sufficienti ma sempre sono necessari perché si stabilisca un rapporto di consuetudine con le sostanze tossiche. Una particolare rilevanza ha l'abbandono scolastico che costituisce il primo campanello di allarme di un disagio so¬ ciale che poi può portare all'uso di droghe. Una quota rilevante del campione di «drogati» studiato dai ricercatori della Difesa, proviene inoltre da famiglie con genitori separati o divorziati e la cui separazione ò stata vissuta come traumatica dai figli. Ultimo dato: il basso livello di istruzione dei genitori. Anche questo è un fattore a rischio, in quanto lascia i figli praticamente sguarniti di strumenti per affrontare la realtà complesaa delle società competitive. Il rapporto completo dell'indagine, comunque, non è stato ancora reso noto, in quanto sarà illustrato domani, a Roma, nella sala «Giulio Cesare» di Palazzo Barberini, alla presenza dei ricercatori e del direttore generale della sanità militare, Pasquale Collarile, e del ministro della Difesa Andreatta. La ricerca dei militari acquista un grande rilievo in quanto avviene alla vigilia dell'apertura della Conferenza nazionale sulla droga che si terrà a Napoli da giovedì prossimo e che dovrebbe fornire al governo gli estremi per presentare poi un disegno di legge che sostituisca l'attuiale normativa Jervolino-Vas'ialli. [r. r.)

Persone citate: Andreatta, Barberini, Jervolino

Luoghi citati: Napoli, Roma