Arrivano i «governatori padani»

Arrivano i «governatori padani» Arrivano i «governatori padani» Bossi: non giuriamo più dai prefetti MILANO. «La secessione è un diritto naturale dei popoli, per ricordarlo ognuno deve portare un fazzoletto verde che è il simbolo della battaglia padana», tuona Umberto Bossi in perfetto colore padano, dalla camicia pallida alla cravatta più scura, ma comunque verde. E dava.nti al parlamento della Padania, riunito a Villa Rivaberni di Bagnolo San Vito, il segretario della Lega Nord lancia il decalogo per i candidati padani alle prossime elezioni. Dieci punti che sono legge, in vista del referendum per l'indipendenza della Padania, il 25 maggio, quando dovrebbe compiersi la frattura, «di qua il Nord, di là Roma e i suoi ladroni». Nel decalogo non viene dimenticato nulla. Oltre al fazzoletto verde obbligatorio, consiglieri e assessori dovranno rifiutare il giuramento davanti ai prefetti «perché, in quanto rappresentanti del governo di Roma, sono le fi¬ gure oppressive della Padania». C'è il rischio di un incidente istituzionale, per quel mancato giuramento. Ma tutto potrebbe essere presto accomodato. Spiega, Umberto Bossi: «Mi pare che il ministro Bassanini stia per proporre un emendamento, in base al quale è possibile giurare anche davanti ai consiglieri comunali». Ma non basta, per il leader leghista. Che aggiunge: «Mi sta bene, perché così facendo giuriamo davanti al popolo di quel Comune. Importante per noi è che si possa giurare anche sulla costituzione di Venezia, per l'indipendenza della Padania». Filosofia e politica della Lega Nord girano oramai solo per questi problemi: dall'autodeterminazione al provveditorato agli studi per la Padania, al referendum di maggio, preparato dal 15 marzo con una grande manifestazione. Giura, Bossi: «Faremo la marcia del sole padano. Così come Gandhi faceva la marcia del sale». Non c'è spazio, nelle sue parole, per la politica nazionale, la politica di Roma. Che la Lega avesse deciso di correre da sola alle prossime amministrative, già si sapeva. Adesso Bossi è ancora più chiaro: «Né con il pds, né con Forza Italia, sono entrambi falsi federalisti». Anche le polemiche sul presi¬ dente Scalfaro non sembrano sfiorare la Lega. Bossi su questo è lapidario, non disponibile a un commento: «Non mi interessano, sono cose romanocentriche». [r. in.] IL DECALOGO DEGLI AMMINISTRATORI DELLA LEGA NORD 1) Dichiararsi a favore della secessione consensuale. 2) Nessun giuramento davanti ai prefetti, ma davanti al popolo. 3) In ogni Comune sarà esposta la bandiera padana al posto di quella italiana. 4) Si prevedono cartelli stradali in «lingua locale». 5) I nomi delle vie saranno ispirati ai personaggi e alle tradizioni locali. 6) Il «Va' pensiero» sarà l'inno che aprirà ogni cerimonia pubblica. 7) Gli amministratori indosseranno lo stemma del Comune al posto della fascia tricolore. 8) Il prefetto verrà chiamato «governatore». 9) Ogni cerimonia di inaugurazione di opere pubbliche dovrà essere contraddistinta dalla posa della prima pietra con scolpito il sole delle Alpi. 10) Nelle biblioteche di ogni Comune dovranno esserci pubblicazioni sull'autodeterminazione dei popoli. Il segretario della Lega Umberto Bossi

Persone citate: Bassanini, Gandhi, Scalfaro, Umberto Bossi

Luoghi citati: Bagnolo San Vito, Milano, Roma, Venezia