ferrè una donna da applausi

Milano, modelle in abito da sacerdote per Dolce & Gabbana Milano, modelle in abito da sacerdote per Dolce & Gabbana ferrè, una donna da applausi Trionfa la collezione tecnologica GILDA. «Vado a vedere la Gilda», informa sulle scale della Fiera una signora alta col soprabito sottobraccio, e ha l'aria fiera delle mamme alla recita scolastica. La Gilda in questione, infatti, è sua figlia, lei una madre famosa, Letizia Moratti, la recita che va a incominciare la sfilata del superpellicciaio Carlo Tivioli, che oltre alla Gilda ha ingaggiato tutta mia serie di Robinie, Lavinie, Gaie e Giorgiane di famiglia buonissima come dicono i nomi stessi, e le madri trepidano, aspettando la passerella. «Oddio», s'allarma la signora Moratti frugando nella borsa, «ho dimenticato il biglietto». E un'amica: «Sì, figurati. Terranno fuori proprio te». MISSIONI UMANITARIE. Fa il suo ingresso corazzato alla sfilata delle Fendi la signora Maria Pia Fanfani, identica a un capo di stato maggiore sovietico alla parata del primo maggio, un mezzo metro di medaglie appese alla divisa blu, i bei capelli bianchi tagliati a spazzola. «Vengo diritta dal Ruanda», annuncia. «Sono arrivata a Roma, neanche il tempo di cambiarmi, via su un altro aereo e eccomi qui. Due anni che non venivo a ima sfilata», si rammarica. «Non che non mi piaccia la moda, l'adoro, ma non trovo mai il tempo. Per Carla (Fendi, ndr), però...». E tutte quelle medaglie, signora? Lampo di fierezza: «Cinquantanni di missioni umanitarie, mia cara». IL PIÙ' BEL MESTIERE DEL MONDO. Bisbigli e brividi, tra i servizi d'ordine delle sfilate, all'apparire di una bella ragazza bionda, che non fa niente per dare nell'occhio, ma tutti la puntano lo stesso, fingendo l'indifferenza. Sussurri: «Speriamo che non ci faccia uscire». Si tratta infatti dell'ingegner Assunta Rizzo, del corpo dei vigili del fuoco, incarica: ta del controllo di vie di fuga e uscite di sicurezza, e se il numero dei presenti supera quello consentito dalle nonne, si deve sbaraccare, rifare i conti. Senta, ingegnere, ma perché ha scelto di fare il vigile del fuoco? Risposta fervida: «Perché è un lavoro affascinante. Lo consiglio anche a lei». MASSIMO E MINIMO. Alla cena immensa offerta dai Missoni (titolo «Mi sun de Milan»), c'era tutto, ma proprio tutto quello che offre la cucina tradizionale lombarda, roba da cenone a Pontida. Da Prada, invece, con maniacale coerenza d'immagine, tartine al cetriolo, un classico del minimalismo alimentare britannico, ve le ricordate nel primo atto dell'«Importanza di chiamarsi Ernesto»? GASP. Andie MacDowell arriva alla sfilata mattutina di Philosophy con addosso una giacca marrone su gonna lunga di chiffon marrone davanti, con ricami pesanti di filo d'oro, e azzurra dietro, con ricami di perline d'acciaio e naturalmente scarpe di camoscio da uomo con le stringhe. Di chi è la gonna, di chi, di chi? Smarrimento degli addetti ai lavori. Lo sa solo Bruna Rossi di «Io donna». «E' di Dries vani Mottem», informa. Dries chi? Maria Giulia Minetti MILANO DAL NOSTRO INVIATO Per la nuova donna di Gian Franco Ferrè dai maxicappotti sottili e raffinati dieci minuti secchi di applausi. Boati e ovazioni. La colonna sonora s'interrompe improvvisamente. E a colmare il silenzio provvede la platea. Il mucchio selvaggio dei fotografi canta la Marcia trionfale dell'Aida. Giorgio Strehler, Vittorio Sgarbi e Valeria Marini si uniscono ai battimani accompagnando le ultime uscite. Omaggio a una collezione tecnologica fitta di capi trasformabili, ma anche sontuosi. Giornata congestionata di eventi quella di ieri, fitta di colpi di scena, colma di presentazioni importanti. Sfila la donna prete di Dolce e Gabbana, sacro e profano s'intrecciano. L'abito talare è un pretesto estetico per ridisegnare la silhouette femminile di sacerdotesse in lunghi cappotti neri o rosso cardinalizio, portati con pantaloni affusolati e gonne da cui sbucano calzature dai tacchi vertiginosi, citazione dei carretti siciliani. In testa i cappelli del mago di Oz. La notte però, la timorata di Dio è una perpetua-peccatrice. Il velo antico, trattenuto da un eloquente uccello impagliato, le copre il volto. Osa abiti «radiografia» in chiffon nero, elasticizzato, percorso da superbi tagli sbiechi. Il bustino è solcato da stecche di metallo a vista. Provocazione? «Siamo cattolici osservanti, andiamo regolarmente a messa. Peccato che tanti giovani non frequentino la chiesa. Lungi da noi servirci della moda per dissacrare. Ci siamo ispirati al Fellini della "Dolce Vita"», dicono - travolti dai complimenti nel backstage - Dolce e Gabbana mostrando le lavorazioni certosine e sartoriali delle giacche in lino ricamate, simili a tovaglie da tabernacolo. Le alchimie dei tessuti sono una specialità di Ferrè che offre cappotti di cammello da ripiegare in bor- sa, gonne a pannelli per ogni ora del giorno, cappe di pelle percorse da interminabili zip. La raffinata femmina Ferrè ama i mantelli di shatush. morbidissimi, doppiati di sete indiane, ma anche casacche di organza ricamata come lingerie. Naomi Campbell indossa tuniche grondanti jais argentei, abiti a righe trasversali in jersey, tailleur con lunghe giacche di satin. Naomi, arrivata ieri dal Marocco, ne ha combinata una delle sue. Ha voluto a tutti i costi guidare un Chcrokee per raggiungere lo show di Fendi. Risultato: durante la marcia indietro ha strisciato una Bmw nuova di zecca. Naomi e tutte le top model sono state arruolate da Miuccia Prada. Unica stilista che va controtendenza: «Volevo donne aggressive e mature, le ragazzine mi hanno stufato». E Naomi compare più bella che mai, versione ometto, in pesante cappotto e pantaloni neri. Krizia abolisce smancerie e romanticismi. Guarda al lusso degli Anni Ottanta, mischia maschile e fem¬ minile con un'ottica nuova guidata da inserimenti di capi sportivi. Il giubbotto da sci in loden si sposa al top di seta rifinito al laser da tubicini trasparenti. La minigonna a pancera sulla veste di seta. Sopra, un trench di lana effetto lupo. Enormi tacchi e scarpe allungate, capelli con la riga in mezzo, tuniche da gladiatore in tulle e cristalli, mantelli militari. Zero borse, nessun gioiello. Esultano le pradaiole da domani impegnate a rivoluzionare il guardaroba. Non c'è traccia di animalisti da Fendi. Tutto fila liscio. Riecco Naomi in microgonna di pelliccia dal taglio preistorico, modello «Wilma dammi la clava». I giacconi di volpe sono spelacchiati ad arte per somigliare alla scimmia, in voga negli Anni Venti. Trasparenze e cache sex abbondano nei vestiti. Una particolare tecnica rende visoni mesciati e talpe leggeri come piume. La top Kristen Me Mennamy, esibizionista consumata, improvvisa uno strip-tease. Davanti ai fotografi estasiati apre la mantella di tulle e visone mostrando le nudità. E' uno sbieco tagliato in mille punti l'abito essenziale color ardesia di Jil Sander per le sue essenziali ragazze da riformatorio. Il contrario delle vivaci «sgangherelle» sotto i 14 anni, in pedana da Ferretti Philosophy con sottovesti di mamma su cui annodare gonne a grembiulino. i' Antonella Amapane ....... v- w^-h^^j^^ > Con Miuccia Prada uno stile aggressivo Naomi per Fendi gonne di pelliccia Letizia Moratti in ansia per il défilé della figlia Gilda Maria Pia Fanfani da Fendi carica di medaglie «Arrivo dal Ruanda» izia Moratti in ansia per il défilé della figlia Gilda Maria Pia Fanfani da Fecarica di medaglie «Arrivo dal Ruanda» Un modello di Ferrè: per lo stilista dieci minuti di applausi Sopra la «donna-prete» di Dolce & Gabbana. A sinistra un modello di Prada

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