L'Inps paga la pensione all'ex nazista Karl Hass di Francesco Grignetti

L'Inps paga la pensione all'ex nazista Karl Hass L'Inps paga la pensione all'ex nazista Karl Hass R ROMA INVIATO a giudizio per la strage delle Fosse Ardeatine, e anche ricercato per cinquanta anni, ma con regolare pensione dall'lnps. Karl Hass, l'anziano ufficiale nazista delle SS che fu chiamato in causa da Priebke, e che fu poi protagonista di un tentativo di fuga (con caduta e frattura del bacino), è stato rinviato a giudizio dal giudice militare Giuseppe Mazzi. La prima udienza sarà a Rebibbia, aula bunker, il 14 aprile. Ma quasi sicuramente il suo processo sarà immediatamente riunificato con quello a Priebke. Nel frattempo, continuerà a percepire il suo bravo assegno dall'istituto di previdenza sociale. Lui, Hass, dall'albergo di Castel Gandolfo dove è agli arresti domiciliari, e dove si sta rimettendo dai postumi della caduta, ostenta serenità. In fondo, la decisione del giudice era pressoché scontata. Invece è il suo avvocato, Stefano Maccioni, a sorprendere tutti. Hass latitante? Figurarsi. Maccioni rivela che il suo assistito riceve da anni una pensione dallo Stato italiano. Una pensioncina Inps di duecentomila lire mensili «per servizi resi nell'interesse dello Stato italiano». Perché? L'avvocato Maccioni i spiega che Hass lavorò per con¬ to del ministero della Difesa negli Anni Sessanta. Cercava i cadaveri dei soldati tedeschi in arrangiati cimiteri di guerra al Nord Italia. Analoga pensione gli arriverebbe dalla Germania. «Escludo invece che la pensione sia legata al suo lavoro presso i sei-vizi segreti italiani, con cui ha collaborato fino al 1953», dice Maccioni. Già perché ci sono anche i servizi segreti italiani, nelle tante vite dell'ex maggiore delle SS Karl Hass. Uno spione con i fiocchi, che ha lavorato prima con Kappler. Poi con la Cia, dal 1945 al 1948. Poi con il Sifar, dal 1948 al 1953. Poi con chissà chi. Fino a quando, dieci anni dopo, non lo si ritrova nell'umile e anche poco credibile veste di becchino e traslatore di salme. Naturalmente la notizia che Hass prende la pensione dell'Inps ha indignato i famigliari delle vittime delle Fosse Ardeatine. Né più, né meno di quanto sono rimaste indignate le famiglie delle vittime degli infoibati, quando hanno scoperto che alcuni aguzzini - ex titoisti, ora anziani, abitanti in Paesi dell'ex Jugoslavia - percepiscono anche loro la pensione italiana dall'lnps. Ed è pensando proprio a queste pensioni che il ministro Treu ha presentato un disegno di legge per revocare le pensioni a chi abbia commesso crimini di guerra contro cittadini italiani. Un provvedimento che piace a Giulio Maceratini, presidente dei senatori di an: «Finalmente il governo ha approvato un provvedimento che ci aveva promesso. Oggi naturalmente tutti parleranno delle 200 mila lire che percepisce Karl Hass. E pochi si ricorderanno delle ben più sostanziose pensioni che ricevono ex partigiani titilli, infoibatori di tanti connazionali. Ma sono questi ultimi i bersagli principali». «Per me - commenta il presidente della Comunità ebraica di Roma, l'avvocato Claudio Fano naturalmente non è una novità. A poco a poco viene fuori qualche piccola cosa su tutte le connivenze e le coperture che i gerarchi nazisti hanno avuto in Italia. L'episodio che riguarda, Hass in sé è poca cosa. Ma certo costituisce una riprova di ciò che si è sempre detto. Speriamo piuttosto che si capisca come mai l'Italia sia stata un punto di transito privilegiato per i nazisti diretti in Sud America». E reagisce cautamente Tullia Zevi, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane: «LTnps dovrebbe chiarire come e perché è stato possibile concedere certe pensioni». Francesco Grignetti

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Germania, Italia, Jugoslavia, Nord Italia, Roma, Sud America