Sogni e crisi di una Cenerentola

Sogni e crisi di una Cenerentola Sogni e crisi di una Cenerentola Dall'arrivo in B alla morte di 2 giocatori UNA FAVOLA AMARA E m CASTEL DI SANGRO un anno difficile per la squadra: la vicenda che ha toccato Pierluigi per via dei suoi rapporti affettivi finisce per toccare anche la società». Sono intrise di amarezza le parole di Osvaldo Jaconi, l'allenatore del Castel di Sangro. Ieri mattina è riuscito a salutare Prete prima che gli agenti lo portassero via. Destinazione Regina Coeli. «Ti siamo vicini», gli ha detto il coach. Un bacio sulla guancia e poi... «Non ti preoccupare, stai sicuro che tutto si chiarirà presto». Che si tratti di una stagione difficile per la squadra del Castel di Sangro, salita agli onori della cronaca dopo la conquista della serie R lo scorso anno, ormai nessuno lo mette più in dubbio. La favola della bella Cenerentola si sta facendo maledetta. La prima amarezza arriva all'esordio: i lavori di ampliamento dello stadio comunale - per portarlo da duemila a ottomila posti, come vuole il regolamento -, pur condotti con celerità, non finiscono in tempo. Così le prime due partite casalinghe i giallorossi le disputano in trasferta, sia pure a Chieti, che da Castel di Sangro dista appena 50 chilometri. Poi, quando l'ostacolo viene superato e la squadra comincia a funzionare e a macinare punti, arriva implacabile la «mazzata». E' il 10 dicembre quando sulla Al muoiono in un incidente stradale i giocatori Danilo Di Vincenzo e Filinno Biondi. La smia- dra accusa il colpo, scivola in coda alla classifica del campionato «cadetto». Poi, la faticosa risalita, contrassegnata da qualche colpo a sorpresa contro le big del campionato. E quando all'orizzonte comincia a profilarsi la possibilità di agguantare il risultato, ecco la nuova batosta, non legata al rettangolo di gioco, ma alle vicende personali dei giocatori della squadra. L'arresto di Pierluigi Prete rischia ora di offuscare mia bella pagina di sport scritta da un paese di cinquemilacinquecento abitanti che alla domenica, immancabilmente, si ritrova sugli spalti a incitare «i ragazzi». Il successo del Castel di Sanerò nort.a il nome Hi Gabriele Gravina, 43 anni, imprenditore, consigliere federale della Figc. Era giunto al «Castello» quando la squadra militava nei campionati regionali. In meno di quindici anni il salto nella serie B, ad un passo dal paradiso calcistico nazionale. Un successo sportivo analizzato e studiato da esperti della comunicazione di massa e da sociologi. Un exploit che ha varcato l'oceano appassionando uno tra i più prestigiosi scrittori americani di «no fiction», Joe McGimies. Affascinato dalla realtà straordinaria del Castel di Sangro, lo scrittore si è trasferito nel paesino abruzzese dopo aver stracciato un contratto di tre miliardi di lire stipulato con un editore ner narrare la vicenda piu- diziaria di O. J. Simpson. Ha preferito pagare una penale, lasciare l'America e dedicarsi alla cenerentola dei campi dorati. Il suo libro («dovrà essere una poesia dello sport», disse McGinnes) sarà tradotto in cinque lingue. «Non crediamo che questa vicenda possa mutare ciò che McGinnes, anche ernesta volta al seguito della squadra, pensa del "Castello"», dicono i tifosi. «Certo, è stata una batosta per tutto il paese - aggiungono - ma il nostro calcio non c'entra. Quanto accaduto ci dà ancora più forza e noi faremo di tutto affinché la squadra non risenta di quest'altra maledizione». Per loro, nonostante tutto, la favola continua. Sin da domani, a Ravenna. Ir. e.l

Persone citate: Danilo Di Vincenzo, Gabriele Gravina, J. Simpson, Osvaldo Jaconi, Pierluigi Prete

Luoghi citati: America, Castel Di Sangro, Chieti, Ravenna