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«La Terra minacciata dai batteri marziani» Microrganismi sconosciuti potrebbero causare sul nostro pianeta incontrollabili epidemie «La Terra minacciata dai batteri marziani» Gli scienziati Usa: sono a rischio le pietre prelevate dalle sonde NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Va bene portare sulla Terra le pietre di Marte per studiarle, ma che facciamo se poi quelle contengono dei microrganismi che si moltiplicano causando mortali epidemie? La domanda sembra venire da uno che ha appena letto «Andromeda» di Michael Crichton ed è rimasto impressionato, ma la risposta viene da gente che «per statuto» sa quel che dice: nientemeno che una commissione del National Besearch Council, cioè la massima autorità scientifica americana, che ha appena reso pubblico uno studio al riguardo. E che dicono quei serissùni signori allo spaventato lettore? Che il pericolo che qualcosa di terribile accada «non è uguale a zero» e che quando sul nostro pianeta arriveranno i pezzi di Marte sarà bene prendere tutte le precauzioni possibili. Non si tratta tuttavia di un problema immediato. Per ora verso quel pianeta stanno viaggiando le sonde Pathfinder e Global Surveyor, il cui compito non è quello di raccogliere pietre e portarle sulla Terra, ma solo quello di analizzarle in proprio e trasmettere i dati raccolti. Se quelle pietre saranno «pericolose», insomma, sarà un problema della sonde ma non di chi le ha mandate. Però in futuro il «trasporto» avverrà sicuramente, le pietre marziane arriveranno e gli scienziati terrestri le avranno nelle loro mani per studiarle direttamente. Sarà a quel punto che bisognerà seguire le precauzioni dettate dallo studio del National Besearch Council. Ma non è che quelle indicazioni, partorite dopo aver studiato due anni, siano un gran che. In pratica, tutto ciò che dicono è che le pietre dovranno essere isolate e «trattate come potenzialmente pericolose almeno fino a che non si sarà sicuri del contrario». Sembra la scoperta dell'acqua calda, ma il problema della commissione era quello di stabilire delle nonne di comportamento in modo che qualsiasi «imprudenza» sia non solo sconsigliabile ma anche illegale. Così, ecco che del programma di «raccolta» eh quelle pietre dovrà far parte anche la creazione di speciali container, la costruzione di un bunker e un programma aggiuntivo per riportare le pietre nel loro pianeta, dopo averle usate, anziché abbandonarle da qualche parte sulla Terra. Il rischio è infatti che l'eventuale vita che nascondono possa essere «in somio», sfuggire alle analisi e svilupparsi quando i poveri terrestri meno se l'aspettano. Franco Pantarelli