L'Ulivo a scuola dagli intellettuali

Napolitano revoca l'ordinanza che vietava di sorvolare la zona. Non c'è Occhetto: «Ma a che serve?» Napolitano revoca l'ordinanza che vietava di sorvolare la zona. Non c'è Occhetto: «Ma a che serve?» L'Ulivo a scuola dagli intellettuali Da oggi a Gargonza ministri e professori a confronto Tra tentate defezioni, inviti scomparsi e poi riapparsi, e varie polemiche, si apre stamattina a Gargonza, alle porte di Monte San Savino, il seminario dell'Ulivo. Sarà rigorosamente a porte chiuse, nel senso che per i giornalisti è prevista ima sala stampa dislocata «a valle» del castello, ma il ministro dell'Interno Napolitano ha revocato l'ordinanza che vietava di sorvolare l'area che ospita il convegno. Nei giorni scorsi, dal Polo erano arrivate molte critiche al fatto che fosse stato praticamente chiuso lo spazio aereo compreso tra Monte San Savino ed Arezzo. Anche dall'Ulivo arrivano numerose precisazioni: non sarà un «evento di regime», ma un momento di scambio tra le «varie culture presenti nell'Ulivo». Non ci saranno Gerardo Bianco, Lamberto Dini e Fausto Bertinotti. E ci sarà, invece, mezzo governo, a cominciare dal presidente del Consiglio Romano Prodi e dal suo vice Walter Veltroni. E poi i ministri Visco, Treu, Maccanico, Costa, Bassanini, Bindi, Ronchi e Pinto. Nonché i leader dell'Ulivo, a cominciare da Massimo D'Alema, la cui adesione al convegno era stata inizialmente in dubbio, e poi Franco Marini dei Popolari, e Luigi Manconi dei Verdi, accompa¬ gnati da rappresentanti delle segreterie e parlamentari. Omar Calabrese, di professione semiologo all'università di Bologna e assessore alla Cultura a Siena, incaricato da Prodi e Veltroni di organizzare il «buen retiro», ha dovuto fare i conti con qualche recalcitrante convocato. E il presidente del Consiglio lo ha strigliato per le polemiche nate attorno alle presenze ed alle assenze. Il «no» iniziale di D'Alema e Marini, e l'invito ritardato a Gerardo Bianco, hanno mandato su tutte le furie il premier. Prodi ha stigmatizzato la lentezza con cui sono stati spediti gli inviti, e ha ricordato ai propri collaboratori che con questo convegno, «si mette in gioco non solo l'immagine dell'Ulivo, ma anche quella del governo». Qualche escluso, come Achilie Occhetto, fa buon viso a cattiva sorte: «Me ne vado a Montiano, nella mia casa in Maremma. Che ci andrei a fare a Gargonza? Non mi hanno detto nemmeno a cosa serve...». D'Alema e Marini rimarranno solo un giorno, mentre il convegno terminerà domenica alle 19. Di qua i politici, di là gli intellettuali: dovevano essere più di cento, ma la lista si è poi sfoltita di molto. Ci saranno, comunque, il direttore di MìcroMega Paolo Flores d'Arcais, il giurista Andrea Manzella, il filosofo Gianni Vattimo, lo storico Pietro Scoppola, tra gli al¬ tri, ma soprattutto Umberto Eco, l'intellettuale italiano più famoso nel mondo, di cui resta celebre la sfuriata, nel '94, contro il governo Berlusconi. Quando il Polo vinse le elezioni, lui dichiarò che avrebbe voluto andare a vivere dall'altra parte del mondo. Ma il ruolo degli intellettuali, la cui presenza è scesa di numero proprio per far posto a una quantità di parlamentari, non dovrebbe essere di secondo piano, dato che il convegno si intitola proprio «Dieci idee per l'Ulivo, un incontro tra gli intellettuali e la politica». Sottolinea Omar Calabrese che «occorre la politica alta per produrre le buone idee e per tracciare le linee c'i sviluppo che poi servono per la politica concreta, quella che si fa tutti i giorni». Proprio Calabrese aprirà stamattina alle 10 il convegno con un'introduzione centrata sui rapporti tra intellettuali e politica. Tra le relazioni in calendario, quella di Sergio Mattarella su «Potere e libertà», quella di Cesare Salvi, «Un'idea di Europa», e di Rosy Bindi, «Differenza ed eguaglianza». Domenica parleranno Enzo Bianco, «Desideri e limiti», Fabio Mussi su «Individuo e massa», e Leoluca Orlando su «Utopia c disincanto». Le conclusioni sono affidate a Furio Colombo, ma a tirare le fila de' convegno sarà Romano Prodi, in un'apposita conferenza stampa.

Luoghi citati: Arezzo, Bologna, Europa, Monte San Savino, Montiano, Siena