Borrelli: non potevo fare altro

Borrelli: non potevo fare altro Borrelli: non potevo fare altro «Azione disciplinare? Non ho paura» li, questo atteggiamento del senatore Cossiga? «Non lo so, noi siamo sempre tra l'incudine e il martello, qualsiasi cosa facciamo. Comunque è vero che ha telefonato a D'Ambrosio, dovreste chiedere a lui, io con Cossiga non parlo da tempo. E poi non mi risulta che altre procure abbiano avuto per le mani vicende relative al presidente Scalfaro». Non sarebbe stato meglio distruggere quell'intercettazione? «Per come conosco il presidente Scalfaro, sono certo che neppure lui avrebbe apprezzato una qualsivoglia manovra da parte mia o del giudice per far scomparire le tracce di una conversazione legittimamente acquisita all'incartamento processuale. Del resto i contenuti della conversazione non presentavano alcun profilo che giustificasse una qualsivoglia particolare attenzione da parte dell'ufficio del pm». Il ministro Flick ha sostenuto che il divieto d'intercettazione si riferisce non solo alla intercettazioni dirette ma anche a quelle in¬ dirette: articolo 7, legge 219 del 5 giugno 1988. Borrelli prende in mano il codice, lo sfoglia: «Ecco, l'articolo dice che nei confronti del Presidente non possono essere adottati provvedimenti, ma noi non ne abbiamo adottati. Io questa nonna cui fa riferimento Flick non la trovo. E confermo inoltre che questa telefonata non è mai stata trascritta, esiste solo nel brogliaccio del pm, che è un riassunto con valore puramente indicativo. Quello che voglio fare osservare è che comunque nessuno avrebbe potuto far sparire nel nulla quella intercettazione. Ripeto: credo che se noi ci fossimo adoperati forzando la lettura della legge per stendere un velo su questa conversazione, non avremmo certamente reso un buon servizio al presidente della Repubblica». Al Csm alcuni consiglieri hanno chiesto un'azione disciplinare. «Attendo a pie fenno un'azione disciplinare, dalla quale non ho nulla da temere». Ma quella di mantenere agli atti quella telefonata fu una scelta del pm Orsi o dell'ufficio che lei coordina? «Me ne assumo in pieno la responsabilità. Orsi me ne parlo tempestivamente appena ricevuto il brogliaccio». Quando all'epoca alcuni giornali riferirono dell'esistenza dell'intercettazione, lei negò pubblicamente la sua esistenza. Perché? «Perché mi era stato chiesto se c'era un'intercettazione di un colloquio tra il Presidente e Venirli. Non c'era, perché l'interlocutore era Piantanida. Saro stato gesuitico, ma preciso». Paolo Colonnello Iltlfl; «In quella bobina non e1 era nulla a carico del Colle» Agli atti del processo a Fiorini la voce registrata del Presidente mentre chiama un imprenditore «So che nemmeno il Quirinale avrebbe voluto far scomparire le tracce di quella conversazione» o che nemmeno il Quirinale avrebbe voluto far scomparire tracce di quella conversazione» procuratore della Repubblica di Milano Borrell delle parti non ■ Non possono etorizzate o che nale, se «hanno■ Il pm e poi il gida evitare la dequiparate a qsino alla loro dstro Flick e appli, questosenatore«Non lo so, l'incudine ecosa facciamche ha telefdovreste chCossiga non procuratore della Repubblica di Milano Borrell

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