Scandali

Scandali Scandali Roma, è di proprietà del Vaticano e dista non più di trecento passi dal Cupolone. Soddisfazione di molti spiriti laici, per questa invasione di campo: ma anche riserve e fastidio espressi senza troppa reticenza da chi è evidentemente afflitto da una certa insicurezza sul suo ruolo culturale e soffre di una sorta di sindrome di difesa ad oltranza del «proprio» territorio. Come dimenticare, caro sovrintendente, quel nostro primo e per ora unico incontro in cui ella, prima dell'inizio del mio concerto mi raccomandò - e poi a mia insaputa raccomandò ai miei musicisti ed ai miei tecnici - di tenere basso il volume per non danneggiare gli stucchi della sala? Mamma mia! Ma non scherziamo: ci vediamo fra poco al Teatro Regio di Torino e ciò costituisce un segnale importante, insieme ad altri, di un cambia¬ mento culturale in atto in questo Paese nei confronti di chi fa il mio mestiere e del pubblico che ama questa musica. Ma devo dire - nessuno si senta offeso - che non entrerò al Regio in punta di piedi e chiedendo scusa, come del resto non credo che lo farà il pubblico. Importa - credo quello che si fa, la musica che si produce, ciò chesi racconta. Assai più del «dove». E poi come non ricordare con affetto tanti altri luoghi di Torino dove negli anni ho lavorato con soddisfazione? Dal Teatro Colosseo a Piazza S. Carlo, all'Auditorium del Lingotto al Palasport, col suo rimbombo assassino ed il suo grande pubblico. Mi viene solo da dire «grazie». Ed a proposito di palasport, cari amministratori delle nostre belle città, credete davvero che sia proibito procedere ad una loro ristrutturazione acustica? lo credo che sia ora di cominciare a pensarci e ad investire visto che tanti pienoni lì dentro li facciamo proprio noi, musicisti e pubblico randai>i, extracolti. Francesco De Gregori

Persone citate: Francesco De Gregori

Luoghi citati: Roma, Torino, Vaticano