E' già primavera per Musica 90

i^a^a. pftnmj)era per Musica B*€k i^a^a. pftnmj)era per Musica B*€k Da martedì 11 al Consen^atorio MUSICA 90 abbandona il consueto letargo invernale per rimpolpare gli ottimi risultati qualitativi e di pubblico collezionati lo scorso autunno. Il programma si snoda ancora sui due filoni, separati ma completamentari, delle musiche rituali da una parte e dei nuovi suoni, riconducibili alla matrice elettronica, dall'altra. Il nesso è evidente, se si considera che ritualità vecchie e nuove si danno spesso la mano su un terreno fertile e attuale come quello della transe. Ad aprire la rassegna, sostenuta dagli assessori per la Cultura di Città e Regione, sarà la musica senza tempo dei Master Musicians Of Jajouka, ensemble marocchino la cui storia da trent'anni si intreccia continuamente con quella del rock e della cultura underground. Detentori di una tradizione millenaria basata su una leggenda rurale delle montagne del Rif, i Maestri sono diventati a loro volta un mito. Fin da quando il Rolling Stone Brian Jones salì lassù, rimase incantato dal flauto, e realizzò l'album «Brian Jones presents the Pipes Of Pan at Jajouka», caposaldo della cultura hippie di recente ristampato su ed. Da allora, quei poveracci non hanno più avuto un attimo di quiete. Sulle loro meravigliose montagne, intorno ai musicisti disposti in cerchio a suonare incessantemente, si sono affacciati William Borroughs, Paul Bowles, Mick Jagger, Omette Coleman, Bill Laswell, Steve Tyler degli Aerosmith e Slash dei Guns 'n' Roses. Fortunatamente, l'equi¬ librio e la saggezza di Bachir Attar e dei suoi discepoli ha retto l'impatto, e la loro musica ha influenzato il rock senza farsi stravolgere. L'occasione di vedere i Masters Musicians ricreare l'ossessione ritmica e i voli magici del flauto nella nostra città è di quelle da non perdere. Il concerto si tiene martedì 11 marzo al Conservatorio di piazza Bodoni, l'inizio è fissato alle 21,15, il biglietto costa 24 mila lire, in prevendita al Box Office Ricordi, tel. 561.1262. Gli incontri di Musica 90 con le musiche rituali tradizionali si concluderanno sabato 12 aprile con la performance degli Admirers Of Kalì (ancora al Conservatorio), provenienti dall'India. Sul versante dell'elettronica e della sperimentazione, la rassegna porterà in città nientemeno che sua eccellenza John Cale, rocker tra i più autorevoli di tutti i tempi, a partire dalla fondazione dei Velvet Underground, nonché artista e produttore coerente e attualissimo. Cale suonerà il 14 aprile al Regio. Gli altri appuntamenti vedranno all'opera il trip hop «bristoliano» di Monk & Cdnatella (Café Blue, 26 marzo), la techno «intelligente» di |l«ziq vs. Jake Slezenger (Café Blue, 10 aprile), nonché il gruppo di Jan Garbarek (Auditorium Rai, 30 aprile), guidato dall'irresistibile sax del virtuoso norvegese. Per informazioni sulla rassegna si può chiamare Musica 90 al 43.43.333, o farle visita su Internet all'indirizzo http://www.arpnet.it/~m90. Paolo Ferrari SULLA cresta dell'onda: Raf best seller del momento, Carmen Consoli apprezzatissima al Festival di Sanremo. E' una bella coppia, quella che si esibisce venerdì 7 al teatro Colosseo (via Madama Cristina, ore 21, posti da 55, 45 e 38 mila lire compresi i diritti, in prevendita alla cassa del teatro e da Box Office Ricordi). Raf, che ospita Carmen nel suo concerto torinese, tappa del tour '97, è uno dei più fortunati cantautori di casa nostra: la sua discografia è stata premiata con fior di dischi d'oro e di platino. Che cosa manca allora perché Raf diventi una vera superstar? Forse la «presenza» dal vivo, il «carisma». Timido, anzi timidissimo a detta degli intimi, Raffaele Riefoli mette in scena uno spettacolo che lo vede circondato da drappi rossi, tendoni fané e orpelli davvero inutili per condire una musica pop facile e fischiettabile. L'impressione è quella che si voglia prendere un po' troppo sul serio. Prima dell'esibizione dell'autore di «Due», «Intermmatamente», «Un salto nel blu», potrete ascoltare una delle più interessanti proposte del Festival di Sanremo appena trascorso. Carmen Consoli, catanese dalla voce forte e chiara, è eccezionale. La sua esibizione ha ammaliato la critica: benché eliminata dalle giurie della prima serata, Carmen ha lasciato il segno. «Confusa e felice» è solo un assaggio dell'intero, ottimo ed. E' stato divertente, ascoltando Carmen giocare con i toni bassi e alti della sua ugola, ricordare ciò che ci ha insegnato Dolores O'Riordan dei Cranberries. E infatti Cranberries, Garbage, Phish, Beautiful South e altri gruppi del rock underground sono i più ascoltati dalla giovane siciliana. «Mi piace tutto il nuovo rock - dice la ragazza - perché vengo da una città piena di rock. Catania, e la amo anche per questo, vive il rock come una valenza fondamentale dalla quale nessun giovane può prescindere». Per questa e altre mille ragioni, Carmen è quanto di sfrucuglioso il rock italiano abbia prodotto negli ultimi tempi. Da seguire. Da ascoltare. Da apprezzare. Da applaudire.

Luoghi citati: Catania, India, Sanremo