Arriva l'elettrodomestico assoluto

Arriva l'elettrodomestico assoluto Arriva l'elettrodomestico assoluto 1 L Dvd, il video disco digitale I di cui tanto si.è parlato negli I ultimi tempi (anche su «Tuttoscienze»), è finalmente una realtà. Dopo averlo lanciato sul mercato giapponese nello scorso autunno e su quello statunitense ai primi di febbraio, nei prossimi sei mesi i colossi dell'elettronica presenteranno il loro prodotto in Europa. Nasce l'elettrodomestico assoluto: in un solo marchingegno sono riunite ed esaltate le funzioni di un televisore, di un hi-fi e di un computer multimediale. In un solo dischetto argentato, esternamente identico agli attuali compact disc, possono essere stivati una enorme quantità di suoni ad alta fedeltà, fino a 4 ore di immagini, giochi sempre più spettacolari e applicazioni multimediali con un'agilità di consultazione che non ha paragoni con gli attuali cd-rom. Il Dvd inoltre manda in pensione il segnale analogico: musicassette e videocassette (cioè il nastro magnetico), che si consumano con gli anni e sono così fragili, non avranno più ragion d'essere. Questo nuovo tipo di compact disc sarà anche una pietra miliare nella storia dell'elettronica e della definizione degli standard di codifica di un segnale per telecomunicazioni (lo standard è la lingua con cui gli apparecchi elettronici parlano fra di loro). Tutti ricorderanno, all'inizio degli Anni 80 la «prima guerra del format», la battaglia tra il Betamax e il Vhs, risolta poi in favore di questo secondo formato. Nel 1994 due distinte cordate, ciascuna con il proprio standard, erano pronte a scontrarsi in una «seconda guerra del format». Da un lato Philips e Sony proponevano l'Mmcd (Multi media compact disc), dall'altra un consorzio di 17 società (tra cui Time Warner, Metro Goldwin Mayer, Thomson e Toshiba) rispondevano con il Sd-Dvd (Super density Digital video disc). Ma, considerata la dolorosa esperienza del passato, le grandi case cinematografiche hanno imposto all'industria elettronica l'accordo su un'unica tecnologia. Il Dvd, appunto. Un formato che, tra l'altro, presto si affermerà come standard universale: verrà adottato dalla tv digitale (via satellite e via cavo) e in numerosi altri ambiti multimediali. Perché il Dvd rivoluzionerà il mercato enterteinment dell'informatica? Oggi la stragrande maggioranza di film e video viene generata e distribuita al pubblico con formati analogici perché gli standard digitali hanno stentato ad affermarsi per motivi di mercato. Le immagini digitali sono molto ingombranti e servono computer discretamente potenti (e costosi) per fare 10 stesso lavoro che sbriga un qualsiasi videoregistratore (alla portata di tutte le tasche). E' la «cruna dell'ago» della multimedialità: l'informatica mette a disposizione sistemi di immagazzinamento di dati sempre più potenti, ma sorge il problema di come utilizzare in tempo reale tale mole di informazioni. Un modo per risolvere il problema è quello di comprimere le informazioni digitali riducendole alla quantità minima necessaria senza svilirne la qualità. Nel caso del Dvd lo standard di compressione-decompressione adottato si chiama Mpeg (Motion pictures experts group), un sistema studiato a livello internazionale da tutti i principali centri di ricerca pubblici e privati che si occupano di telecomunicazioni. 11 sostanzioso contributo italiano è stato assicurato dallo Cselt, il Centro di ricerca della Stet, mentre il Centro ricerche Rai ha curato l'applicazione del nuovo formato in ambito televisivo (Dvb, Digital video broadcasting). I dischetti argentati saranno sempre da 120 millimetri di diametro per 1,2 di spessore. In realtà il Dvd potrà contenere una massa di informazioni fino a 14 volte maggiore. Il sistema di scrittura/lettura dei dati è lo stesso: una serie di microscopici fori esplorati da un raggio laser; un fotorivelatore legge il raggio di luce di ritorno traducendone la variazione dell'intensità in suoni o immagini secondo il solito sistema binario. Ma impegnando un nuovo laser infrarosso a semiconduttore, molto più preciso, con il Dvd è possibile leggere fori più piccoli e più ravvicinati. Da 0,83 micrometri si è passati a fori di 0,4 micrometri, mentre la distanza tra una pista e l'altra scende da 1,6 a 0,74 micrometri (un micrometro equivale a un cinquantesimo del diametro di un capello). Se il ed ha una densità di dati di 0,1 gigabit per centimetro quadrato, il Dvd ha una densità base di almeno 0,5 gigabit per centimetro quadro. Il Dvd può avere una doppio strato di dati, uno superiore e imo inferiore separati da una pellicola che in parte riflette il raggio laser (permettendogli di leggere i fori dello strato numero 1), in parte si fa penetrare per consentirgli di andare a leggere le informazioni contenute sullo strato 2. Un dischetto a due facciate, come per i vecchi dischi in vinile, che però non ha bisogno di essere capovolto. Se poi accettassimo la «fatica» di girare il disco, potremmo avere un Dvd a 4 strati, due per facciata. Da 4,7 gigabyte di un Dvd semplice si passa ai 9,4 gigabyte di un Dvd a doppio strato fino ai 17 gigabyte di quello a 4 strati. Sul Dvd è possibile registrare scene riprese contemporanea¬ mente da più angolazioni (permettendo allo spettatore di scegliere il «suo» punto di vista), realizzare fino a otto differenti doppiaggi del film e inserire sottotitoli in 32 lingue diverse. Grazie a frequenze di campionamento pari a 48 o 96 kilohertz (i ed attuali hanno frequenze di soli 44 kHz), accanto al tradizionale sonoro stereo si può abbinare il Surround Dolby, ma anche i recentissimi sistemi cinematografici a 6-8 canali. E quanto costerà tanta meraviglia? I primi modelli che usciranno (da collegare al televisore come ora si fa con il videoregistratore) dovrebbero costare tra il milione e il milione e mezzo di lire. Nel 1998 arriveranno anche i lettori per Dvdrom (da applicare sul computer) che costeranno ancora meno: 600-800 mila lire. Andrea Vico 0,6 mm 0,6 mm _ru un_n_] unn—) i_n_nj i_n_jn_j ltut i i_n_ 9,4 Gigabyte DVD - 10 0,6 mm 0,6 mm 17 Gigabyte DVD - 18 I 0,6 mm 0,6 mm •jrrrTJijrajrij^ Lo standard DVD permette di memorizzare i dati su più strati. In pratica, per ogni lato del DVD è possibile disporre di due strati per un totale massimo di 17 Gigabyte. La lettura laser è affidata, in base al tipo di memorizzazione, a un sistema di messa a fuoco variabile.

Persone citate: Andrea Vico, Metro Goldwin Mayer, Motion, Philips, Thomson

Luoghi citati: Europa