BRINDISI

Scopre i ladri, lo ammazzano Scopre i ladri, lo ammazzano BRINDISI. Un commerciante è stato ucciso ieri a colpi di pistola nella sua abitazione, a Sammichele Salentino, da rapinatori che erano entrati in casa mentre l'uomo, sua moglie e un figlio di 20 anni stavano dormendo. La vittima è Michele Lerna, 59 anni, titolare di un supermercato: contro di lui sono stati sparati almeno sei-sette colpi di pistola, alcuni dei quali lo hanno raggiunto alla testa. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, Lerna è stato svegliato intorno alle 4,30 da rumori provenienti da una delle stanze della casa. 1 rapinatori pare fossero tre o quattro. Il commerciante ha preso un fucile che teneva in casa e si è recato nella stanza dalla quale provenivano i rumori: alla vista dei rapinatori Lerna ha sparato un paio di fucilate in aria per farli fuggire, ma i banditi hanno sparato contro di lui con una o due pistole, [t. a.] Il raptus scattato dopo una telefonata al 117 in cui accusava due conoscenti «Mi hanno rovinato» L'irruzione dei Nocs 3 ore dopo il suicidio to». Il racconto è confuso, anche se l'idraulico fa nomi e cognomi, poi riattacca il ricevitore. In base alla ricostruzione fatta dagli uomini delle Fiamme Gialle e dalla polizia, da quel momento passano soltanto pochi minuti. Quindi Bianchini imbraccia uno dei quattro fucili da caccia che tiene in laboratorio, si affaccia alla finestra e spara alla moglie. La donna, Luigia Bianchi, 57 anni, casalinga, è in cortile e sta dipingendo un ceppo. Le pallot¬ tole la raggiungono alle spalle, colpiscono probabilmente i polmoni, si accascia a terra, muore subito. Poi tocca al malcapitato vicino di casa, Giuseppe Curtò, 39 anni, sta anch'egli fuori, sul lato opposto della «colonica». I pallini lo colpiscono all'occhio destro e al torace. L'uomo perde i sensi e cade a sua volta sul terriccio dell'aia. I vicini intanto hanno dato l'allarme; carabinieri e poliziotti mettono sotto assedio la casa e tentano di avvia¬ re una trattativa con l'idraulico impazzito ma ogni sforzo si rivela inutile. Nel frattempo c'è un cadavere da rimuovere e un uomo da soccorrere. Gli agenti, costretti ad agire allo scoperto sotto la minaccia del fucile che lancia raffiche, tentano una manovra diversiva. Mentre un gruppo si occupa dei soccorsi, un altro si avventura su per le scale della palazzina. Il risultato è un conflitto a fuoco che lascia indenne il folle e sui gradini, ferito, l'ispettore della squadra mobile di Lucca Sisto Cacciotti. I pallini gli trapassano il fianco facendogli un foro di 4 centimetri. Bianchini torna a questo punto a barricarsi dietro la porta e per un po' è silenzio anche tra la gente spaventata che assiste alla tragedia. Un'angoscia muta rotta di nuovo dalla disperazione di Bianchini che si accosta alla finestra per un ultimo grido: «Quei due mi hanno rovinato». E ormai sono le 11 in punto. L'idraulico scompare, parte il colpo finale. Ed è ancora silenzio. Da Massarosa arriva Claudio Cesena Ortopassi, marito della figlia dei Bianchini. Cerca di contattare il suocero al telefono, ma nessuno dalla casa-bunker risponde. Bisognerà aspettare le 14 per tirare il fiato. Con l'arrivo dei Nocs il blocco si scioglie. Il cadavere di Bianchini viene portato all'obitorio in attesa di essere sottoposto ad autopsia per stabilire l'ora precisa della morte. L'ispettore Caciotti, che in un primo tempo sembrava doversela cavare in pochi giorni, è stato sottoposto nel pomeriggio a due interventi consecutivi. Oltre alla fibra muscolare i chirurghi hanno riscontrato leggere lesioni all'intestino, ma la situazione non è grave. Più preoccupante invece lo stato di Curtò: i medici stanno lottando per salvargli l'occhio e la prognosi è riservata. L'uomo è ricoverato nel reparto di rianimazione. Donatella Bartolini

Luoghi citati: Brindisi, Cesena, Massarosa