Il Mig di Galatina di Fra. Gri.
li Mig di Gelatina li Mig di Gelatina E polemica: così facile violare il nostro cielo? ROMA. Quel Mig albanese, atterrato inopinatamente sulla pista di una nostra base aerea, fa discutere. Un senatore del Cdu, Rosario Costa, si è affrettato a presentare un'interrogazione per sapere se sia vero che «un Mig albanese ha violato lo spazio aereo italiano ed è atterrato a Galatina senza che le autorità militari e civili ne contrastassero l'azione» e come in futuro il governo intenda «evitare che l'accaduto possa ripetersi». Insomma, non sarà una storia drammatica e misteriosa come quella del Mig libico che precipitò sui monti della Sila. E' semmai una storia tragicomica: alle dodici di un bel giorno un Mig albanese, con cannoncino a bordo, si presenta sul cielo di Galatina (Lecce) sorprendendo tutti, e atterra senza chiedere il permesso. Spiega il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Guido Venturoni, dagli schermi del Tgl: «Era stato intercettato con mezzi passivi. Chiaramente non aveva intenzioni ostili. Anzi, s'era captato un segnale di soccorso». Nessun intercettore, però, s'è levato in volo. Spiega una fonte ufficiosa dell'Aeronautica militare: «C'era già in aria un FI04 che ha controllato la scena». L'aereo in questione era pilotato dal colonnello Claudio Berretta, comandante della base di Galatina, che non è un aeroporto da guerra, ma una scuola per piloti militari alle prime armi. E il colonnello si arrabbia se qualcuno dice che il sistema di controllo fa acqua. «Non è vero che qualcosa non ha funzionato. Prima di far decollare gli intercettori esiste una procedura da seguire, che è stata seguita», dice. Berretta ammette che il Mig è piombato sull'aeroporto senza che le autorità civili e militari di controllo del volo informassero la base. Lui era alto in cielo c ha potuto seguire direttamente la scena: «Ho visto un primo passaggio da Nord verso Sud. Quindi sono passati sulla pista per una verifica perché era manifesto che non sapessero quanto fosse lunga. Poi, dopo una virata stretta, sono atterrati "lunghi" e veloci e sono finiti contro la barriera». Ma è normale che i radar della difesa aerea, che dovrebbero vedere ogni movimento sui nostri cieli, e sapere immediatamente se si tratta di velivoli amici o nemici, non sapessero? E' nonnaie che i caccia non si alzino in volo? Risposta di Venturoni: «Se non c'è un preallertamento della nostra difesa aerea, è molto difficile intervenire in un caso del genere. Non dimentichiamo che ci vogliono 6 minuti per arrivare in Puglia dall'Albania». Avendo classificato il velivolo come «non ostile», comunque, nemmeno ci hanno provato. Spiega ancora il colonnello Berretta: «I parametri di volo non facevano pensare a un aereo ostile. Il Mig procedeva a una velocità ridotta e a una quota di 3 mila metri». Tanto è bastato, dunque, perché il Mig potesse continuare il suo volo all'interno dello spazio aereo e poi sopra la Puglia. Finché non è arrivato a Galatina, che i due piloti hanno raccontato di conoscere indirettamente, e non è atterrato. L'aereo a un primo controllo è risultato essere un vecchio modello biposto di Mig 15, trasformato in aereo da addestramento, regolarmente armato. E qui, intorno all'armamento, si gioca un giallo nel giallo. Secondo il colonnello Berretta, «il Mig era armato di un cannoncino, ma senza colpi in canna. E non è previsto, neppure su aerei ben più moderni, un sistema di bordo per armare i cannoni quando si è in volo». I due piloti albanesi, invece, per giustificare la loro diserzione, hanno raccontato di aver fatto rotta verso l'Italia quando gli è stato ordinato di sparare su una colonna di civili. Con un cannone disarmato? [fra. gri.]
Persone citate: Berretta, Claudio Berretta, Guido Venturoni, Rosario Costa, Venturoni
Luoghi citati: Albania, Galatina, Italia, Lecce, Puglia, Roma
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