Il mondo ferma i blindati di Tirana

L'Italia: formare subito una coalizione di unità nazionale. L'Unione europea: nuove elezioni L'Italia: formare subito una coalizione di unità nazionale. L'Unione europea: nuove elezioni Il mondo ferma i blindati di Tirana II ministro albanese a Dini: «Non useremo la forza» voltosi. Valona, Saranda e Delvina sono fuori controllo. I rivoltosi si sono impossessati di tre carri armati e di molte armi. E hanno l'obicttivo di attaccare Tirana. Per questo motivo ò necessario lo stato di emergenza». Fin qui le intenzioni dichiarate dal governo albanese. Commenta Dini: «Le autorità ritengono che si tratti di bande di criminali e malavitosi con estremisti di sinistra che li sobillano». In questa situazione, insomma, il governo italiano si augura che Berisha riprenda il controllo della situazione. «E' evidente che un vuoto di potere a Tirana potrebbe aprire la strada a situazioni pericolose». Allo stesso tempo si preme per arrivare a un governo di «riconciliazione nazionale, aperto alle riforme, che può portare a un allentamento della tensione. Davanti all'emergenza nazionale che si uniscano tutti e contribuiscano a riportare l'ordine. Poi la situazione politica richiederà, tra l'altro, nuove elezioni». Dini ha anche ribadito: «Se la I presidente albanese Sali Berisha, 52 anni A destra, il ministro degli Esteri Dini L'Albania blocca una missione Osce guidata dall'austriaco Vranitzky «Non serve, ce la sapremo cavare anche da soli» crisi si traducesse in scontri drammatici, la responsabilità non potrebbe che cadere sulle autorità costituite. Quanto all'invio di una missione di pace, ciò potrebbe avvenire solo su richiesta del governo di Tirana». Altri Paesi, però, hanno una posizione più intransigente verso Berisha. Gli Usa hanno preferito far mancare il loro ambasciatore alla cerimonia del giuramento del presidente. Lo stesso ha fatto la Svizzera. Il ministro degli Esteri inglese, Malcolm Rifkind, ha criticato severamente il governo albanese «per aver agito in maniera autoritaria e dittatoriale nei mesi recenti». Pur riconoscendo che ora Tirana «deve agire con durezza», ma avvertendo che ci saranno aiuti economici solo rispettando la democrazia, Rifkind ha dichiarato: «Berisha deve riconquistare il consenso e la fiducia del popolo albanese». E domani arriva in Albania il presidente di turno della Unione europea. Dovrebbe portare con sé mia dichiarazione di Bruxelles in cui si chiede di riaprire il dialogo con l'opposizione e la prospettiva di nuove elezioni. Ma dove si prende anche atto dell'impossibilità di un governo di unione nazionale. Con l'occasione, l'Unione europea prometterà aiuti alimentari e sanitari, nonché assistenza tecnica a lungo termine. Questo significa che ci si preparerebbe a una missione militare-umanitaria in Albania. Una missione che può essere multinazionale come è in Bosnia o solo italiana come fu proprio in Albania qualche anno fa. Questa seconda ipotesi sembra assai difficile. Fonti del nostro ministero della Difesa si mostrano scettiche. Intanto, da Vienna l'Osce voleva inviare a Tirana una missione guidata dall'ex Cancelliere austriaco Franz Vranitzky, ma il governo albanese ha fatto sapere di essere contrario. Il ministro degli Esteri albanese, Shehu, è stato tassativo: «Non è il caso. Sono problemi che dobbiamo risolvere da soli». Francesco Cinguetti «L'opposizione raccoglie tutti gli ex ministri del mio predecessore comunista e gli ex 007 del dittatore Enver Hoxha: il suo obiettivo è abbattere il governo. E ha boicottato le elezioni perché sapeva che avrebbe perso»