«Prodi rischia lo sciopero generale» di Paolo Patruno

«Se non ci saranno risposte concrete il sindacato passerà dal dissenso al conflitto aperto con il governo E su questo punto anche Cgil e Cisl sono perfettamente d'accordo con noi» «Prodi rischia lo sciopero generale» Larizza: deve rispettare il patto sul lavoro IL SEGRETARIO DELLA UIL A ROMA LLORA Larizza, che pensa dell'intervento del presidente Scalfaro per svegliare il governo sul lavoro? ! «Penso che è stato positivo, | perché senza interferire nelle prerogative del governo, Scalfaro con grande senso di I responsabilità e sensibilità j sociale ha avvertito l'estrema ' delicatezza della situazione. Ha capito che il lavoro è l'emergenza nazionale». E ora come intende muoversi il sindacato nei confronti del governo dell'Ulivo? «Sabato riuniremo a Reggio Calabria i consigli generali di Cgil, Cisl e Uil. E di lì lanceremo un duro avvertimento al governo, colpevole per tutti questi ritardi, queste inadempienze nell'attuazione del patto per il lavoro firmato addirittura a settembre e rimasto praticamente lettera morta». Ma a che cosa servirà solo un grido d'allarme? (Un momento, a Reggio Calabria seguirà la manifestazione nazionale di protesta già fissata per il 22 marzo a Roma. Porteremo nella capitale centinaia di migliaia di persone, lavoratori e disoccupati che si aspettavano ben altra attenzione dal governo dell'Ulivo». Come quando per opporvi alla riforma delle pensioni del governo Berlusconi portaste a Roma quasi un milione di manifestanti. Ma questa volta dove volete arrivare? «lo dico solo, soppesando bene le parole, che davanti ai vistosi limiti dell'azione del governo in tutti questi mesi, se non ci saranno di qui ad allora atti concreti, dal dissenso il sindacato passerà al conflitto aperto. E non ci resterebbe altra arma in mano che il ricorso allo sciopero generale». Parole grosse, il sindacato contro il governo di centro-sinistra: non sembra un paradosso incredibile? ::Guardi che su questo punto il sindacato è assolutamente compatto. Non c'è ombra di sospetto fra di noi, Cgil e Cisl sono perfettamente d'accordo con la Uil». Insomma, siete pronti a scendere in piazza contro il governo Prodi? «Sì, per chiedere lavoro. Per sollecitare il governo a prendere finalmente tutte quelle misure per rilanciare l'occupazione sulle quali ci eravamo accordati tutti, governo, imprenditori e sindacati, ben cinque mesi fa». Ma sembra sottovalutare il fatto che spesso Prodi è stato frenato, come ha ammesso anche nell'intervista al Pais, da Rifondazione comunista. «Rifondazione fa il suo mestiere. Ma il problema è capire bene una volta per tutte se questo è un governo a sovranità limitata o no. Finora, e mi limito a parlare dell'occu¬ pazione, naviga a vista. E' in gioco la sua credibilità fin tanto che non chiarirà i rapporti con la sua maggioranza parlamentare che ne contesta le scelte. E Prodi si logora in estenuanti mediazioni tradizionali, facendosi sballottare in mare aperto dai tira e molla della maggioranza». Lasciamo i maneggi della politica e torniamo ai temi concreti dell'occupazione, come la flessibilità del mercato del lavoro. Su questo il sindacato è spaccato, Cgil e Cisl la pensano diversamente sulla flessibilità salariale: la prima la rifiuta, la seconda l'accetta. Lei che ne dice? «Capisco poco certe connotazioni ideologiche su questo problema. E ricordo solo che se fossero applicate tutte quelle norme contenute nel Patto per il lavoro ferme o stravolte in Parlamento tante di queste dispute non avrebbero più motivo di essere. Perché di flessibilità ce ne sarebbe già davvero tanta». Un altro tema di disputa è la revisione degli accordi del luglio '93 sulla politica dei redditi per il doppio livello di contrattazione che si scarica sul costo del lavoro: cosa ne pensa? «Sono d'accordo per precisare meglio la non sovrapposizione dei due livelli e per generalizzare la contrattazione aziendale. Insomma, per me bisogna tornare al contratto nazionale triennale, alle stesse cadenze dei documenti programmatici del governo. E piazzare a metà la contrattazione aziendale. Così da evitare sovrapposizioni e tante dispute». Paolo Patruno «Se non ci saranno risposte concrete il sindacato passerà dal dissenso al conflitto aperto con il governo E su questo punto anche Cgil e Cisl sono perfettamente d'accordo con noi» A destra il segretario della Uil Larizza Sotto Sergio Cofferati

Persone citate: Berlusconi, Larizza, Pais, Prodi, Scalfaro, Sergio Cofferati

Luoghi citati: Reggio Calabria, Roma