Il Polo attacca: grave interferenza

La convocazione di Scalfaro prende in contropiede il centro-destra: «E noi?» La convocazione di Scalfaro prende in contropiede il centro-destra: «E noi?» Il Polo attacca: grave interferenza Fini: ma dimostra l'inadeguatezza del governo RUMA. La notizia del «vertice') sull'occupazione convocato per oggi da Scalfaro arriva inaspettata a via del Plebiscito, dove sono riuniti i vertici del Polo. Il centro-destra, preso in contropiede, protesta, ma coglie al balzo l'occasione per porre l'accento sulla inadeguatezza del governo che deve far ricorso alla «supplenza» del Capo dello Stato. Anche negli altri palazzi della politica, del resto, l'iniziativa del Presidente della Repubblica fa discutere, tanto più perché giunge dopo che il pds, con Cesare Salvi, la sera prima, in un incontro con il governo, si era dichiarato insoddisfatto per la mancanza d'iniziativa dell'esecutivo su questa materia. Sì, pure nel centro-sinistra, c'è chi interpreta l'«uscita» del Presidente in chiave negativa nei confronti del gabinetto Prodi. Berlusconi, Fini, Casini e Buttiglione stanno parlando delle prossime amministrative quando le agenzie di stampa trasmettono la notizia. «E' un'interferenza gravissima», commenta subito il leader di An. I quattro decidono di incontrare i giornalisti per commentare la vicenda. E stabiliscono di non calcare troppo la mano nei confronti del Capo dello Stato perché preferiscono utilizzare questa sua mossa per attaccare il governo. «Quella del Presidente della Repubblica dice il Cavaliere ai cronisti - è un'iniziativa assolutamente discutOjile e non è un caso che la Borsa abbia reagito negativamente alla notizia. Sarebbe stato più corretto se Scalfaro, come prevede la Costituzione, avesse inviato un messaggio alle Camere su questa materia. Comunque quanto e successo conferma sia la gravità della situazione che la debolezza del governo». La paro- la passa poi a Fini. «La decisione del Presidente - dice il leader di Alleanza nazionale - dimostra i'inadeguatezza di questo governo. Ma bisogna anche dire che questa iniziativa è irrituale e politicamente grave: o Scalfaro getta la maschera e dichiara di essere il vero capo della maggioranza e del governo, oppure, su una questione che riguarda l'intero Paese, non può ravvisare la necessità di convocare solo l'esecutivo, ma deve chiamare tutte le forze politiche, perché non siamo in un sistema presidenziale e il Capo dello Stato è il garante di tutti». Anche Casini critica l'inquilino del Colle, ma preferisce spostare il tiro sul governo: «Quello che è successo - spiega - è colpa della latitanza di Prodi e la dice lunga sulle difficoltà dell'esecutivo. Questa vicenda si può spiegare in due modi: o con la mania di protagonismo di Scalfaro o con il tentativo di ricompattare la maggioranza. Ma io che non sono malizioso, dico solo che si tratta di una supplenza». E Buttigliene aggiunge: «Quanto è avvenuto dimostra l'enorme debolezza di questo governo». E nella maggioranza come viene valutata l'iniziativa del Presidente? Rifondazione, con Cossutta e Bertinotti, rilascia commenti positivi. Ma poiché Rifondazione non sa ancora valutare appieno quali siano i possibili sviluppi di questa mossa del Quirinale, Oliviero Diliberto, capogruppo di Rifondazione a Montecitorio, lancia un avvertimento anche a Scalfaro: «Questa iniziativa - dice - prefigurerebbe uno strappo istituzionale se il Presidente dovesse sostituirsi al governo entrando nel merito dei provvedimenti sull'occupazione». Nel centro-sinistra, comunque, le reazioni ufficiali sono per lo più positive. Quelle del ppi, con Franco Marini. Quelle del pds, con Pietro Folena, il quale pure non nega il carattere di «eccezionalità» dell'intervento di Scalfaro. E nella Quercia c'è pure chi, come Gavino Angius, elogia il Quirinale ma sottolinea che «il governo però deve fare di più». 0 chi, come Emanuele Macaluso, critica sia Prodi che il Capo dello Stato: «E' il governo - di¬ ce l'esponente pidiessino - che deve dare una risposta all'emergenza occupazione e mi sembra strano che Scalfaro si voglia sostituire all'esecutivo. Comunque, anche questa vicenda conferma l'estrema debolezza della direzione politica del governo, perché una guida autorevole non avrebbe potuto consentire che avvenisse ciò». Ma l'interrogativo su cui si arrovella il Palazzo è quello posto da Beppe Pisanu: «Io - dice il capogruppo forzitalista -, al posto di Prodi, mi sarei arrabbiato con Scalfaro perché non mi sarebbe piaciuto farmi mettere sotto tutela. E il presidente del Consiglio si è arrabbiato o no?». Maria Teresa Meli Berlusconi: era meglio un messaggio alle Camere In alto Fausto Bertinotti e. a destra, Silvio Berlusconi