Marta Marzotto prende a calci un gigantesco uovo di Pasqua di Maria Giulia Minetti
Giovane israeliana vince il concorso di design: «Sogno di vivere in Italia» SANGUE BLU. Scomparse le «bbone» dalle sfilate per il deprimente fenomeno dell'appiattimento delle modelle e dai ricevimenti per un fenomeno più deprimente ancora dovuto all'inesorabile passare del tempo (mentre le invitate restan le stesse), la settimana della moda s'appoggia adesso alle Bone. Inaugurazione con Bona Borromeo che ha prestato alla Fiera le sue stampe del '700 «vestite» (abitini veri incollati sui pastorelli stampati), e l'invito la metteva bene in risalto col maiuscoletto: «Sarà presente la principessa Bona Borromeo d'Adda» (per la verità è Borromeo Arese, ma sono dettagli). Alla colazione di Donatella Girombelli, invece, c'era la marchesa fiorentina Bona Frescobaldi, un punto in più rispetto alla collega per quel suo irresistibile tono letterario da Frescobaldi Mazzanti Vien Dal Mare. DIO CI L'HA DATA, GUAI A CHI LA TOCCA. Cosa faremmo, se in questi giorni non fosse tra noi Marta Marzotto, l'unica che ha ancora energia da vendere? Ieri, al pranzo da lei offerto per lo stilista Roberto Cavalli - un mischione gigantesco da Franco Marenco al senatore di Forza Italia Memmo Contestabile in versione De Niro in versione Al Capone - l'eccezionale signora, visto inutile ogni sforzo civile di rompere un uovo di Pasqua alto 3 metri e spesso un paio di cm, l'ha preso a calci vigorosi. Chiunque si sarebbe rotto il piede, lei niente, e il piede l'aveva nudo, con su soltanto una pianella di plastica trasparente a tacco altissimo, un classico dell'imperdonata Jane Mansfield. ARROSTI E MODELLE. Alla presentazione di Istante, seconda linea di Gianni Versace, le modelle vengono cucinate in appositi forni che le dorano al punto giusto. Un momento prima di cuocere del tutto saltano fuori, si asciugano i rivoli di sudore («It's psichic, è pazzesco», mi rantola addosso la divinissima Carolyn Murphy), giù un litro di minerale e dentro di nuovo. Colpa dei fari potentissimi puntati sulle nicchie dove le modelle, a coppie, si esibiscono e esibiscono i vestiti. A sorvegliarle Angelo Azzema, superfactotum di Versace, una vita col maestro. Siete matti, le arrostite vive! «Ma va là», ride lui. «Sono abituate». Abituate? DA ISRAELE CON AMORE. Bella e interessante l'esposizione «Challanges of Plastic», le sfide della plastica, uno stand in Fiera che mostra i lavori degli allievi delle migliori scuole di design del mondo eseguiti nelle supcrplastiche della Giovanni Crespi di Legnano, nome e luogo caserecci, ma è un colosso mondiale. I lavori più belli sono stati premiati (si partecipa per concorso). Quest anno ha vinto Anna Raskin, 25enne, israeliana, con una deliziosa seggiolina per bambini a forma di orsacchiotto (niente paura per il culetto del bambino seduto, la superplastica Crespi è naturalmente porosa, fresca, asciutta e quant'altro). Resterai in Israele, dopo il diploma, Anna? Piccolo rossore: «No, voglio andar via. Lì è piuttosto dura». America, Europa? «Italia». Ce l'hai già un contratto? Il rossore s'accentua. «E' meglio non parlarne». Auguri. Se li stramerita. Maria Giulia Minetti Marta Marzotto prende a calci un gigantesco uovo di Pasqua Giovane israeliana vince il concorso di design: «Sogno di vivere in Italia» 0
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