La Bindi vieta il «mais insetticida»

Modificato affinché produca una tossina capace di distruggere le larve di un insetto La Bindi vieta il «mais insetticida» Modificato affinché produca una tossina capace di distruggere le larve di un insetto Un tipo di cereale transgenico autorizzato dall'Ue parere favorevole a patto che si meuessero in atto studi di sorveglianza; cosa che non è avvenuta. Per questo ben venga la decisione di Bindi». Soddisfazione per ^importante ed encomiabile» decisione del ministro è stata espressa dal direttore di Greenpeace Italia, Giancarlo Zagni. Greenpeace e tulli i suoi sostenitori «sono grati al governo quando decisioni come questa giungono a premiare gli sforzi di chi si è battuto per una vita libera dall'inquinamento». Un provvedimento che sarebbe «completo se il ministro, in attuazione dell'articolo 16 della direttiva Ue 90/220, vietasse anche la commercializzazione sia del mais che della soia transgenici». Inoltre «va affrontato anche il problema della soia transgenica. La quantità di glifosato presente nella soia modificata è superiore al massimo di tollerabilità ammesso dal ministero della Sanità», e dovrebbe quindi esserne bloccata la commercializzazione. I Verdi chiedono di vietare l'uso negli alimenti di soia e mais manipolati. «La soia geneticamente manipolata è già presente in Italia - avverte l'esponente dei Verdi Annamaria Procacci - e forse molti inconsapevolmente la consumeranno nel cioccolato delle uova pasquali», [r. cri.] I ministro Rosy Bindi ROMA. Il ministro della Sanità Rosy Hindi ha vietato con un'ordinanza la coltivazione in Italia di un granoturco modificato geneticamente (Zea mais 1.), La decisione - che dal ministero viene definita una «misura precauzionale» - scaturisce dal parere della Commissione interministeriale di coordinamento per le biotecnologie presso il ministero della Sanità, «confortata da un analogo parere espresso dal Comitato scientifico per i pesticidi dell'Unione europea, che ha rilevato l'assenza di programmi di monitoraggio e di una rete di osservazione e sorveglianza in relazione a possibili alterazioni dell'ecosistema». L'Italia, secondo il ministero, si era già espressa in senso dubitativo nella votazione relativa alla commercializzazione del mais geneticamente modificato il 2 aprile 1996. «Una misura precauzionale - conclude il ministero in una nota - della quale sono stati informati gli Stati membri dell'Unione europea». Quello «vietato» è un mais particolare. «Si tratta eli un mais modificato geneticamente - spiega Giuliano D'Agnolo, direttore del laboratorio di biologia cellulare dell'Istituto superiore di sanità - nel quale cioè sono stati inseriti geni estranei al patrimonio naturale della pianta che gli conferiscono singolari proprietà. Il mais transgenico contiene in sé il gene che produce una tossina chiamata "bt" che funziona da insetticida biologico per cui, mentre la pianta cresce, essa produce una sostanza capace di uccidere le larve di un insetto che può distruggere le foglie della pianta e l'intero raccolto». In questa maniera, ha spiegato D'Agnolo (che e uno degli esperti italiani che valuta l'impatto degli alimenti modificati sull'uomo), secondo l'azienda produttrice del mais transgenico non sarebbe necessario applicare altro insetticida sulla pianta. «Il ministro ha fatto bene a vietare la coltivazione del mais modificato - ha aggiunto - perché riflette la posizione di cautela che abbiamo tenuto nei mesi scorsi: in mancanza di dati sull'insorgenza di resistenze avevamo dato

Persone citate: Annamaria Procacci, Bindi, D'agnolo, Giancarlo Zagni, Giuliano D'agnolo, Rosy Bindi, Sanità Rosy, Verdi

Luoghi citati: Greenpeace Italia, Italia, Roma