«Più intelligenza che fantasia» di Ant. Ram.

E IN EDICOLA IL N. 3 DI «Più intelligenza che fantasia» Giornale «meno strillato», in prima niente foto, commenti in ultima pagina // direttore Caldarola spiega la nuova «Unità» ROMA. Colpire più con l'intelligenza che con la fantasia». Ovvero, come si diceva una volta, i fatti separati dalle opinioni. Nel presentare la nuova Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci e che fu l'organo di stampa del pei, l'attuale direttore, Giuseppe Caldarola, ha tenuto a sottolineare che non si tratta di un semplice restyling grafico. Al massimo cinque notizie in prima pagina, niente più foto, «così come fanno da tempo molti quotidiani inglesi e americani», e invece la vignetta di ElleKappa nella stessa posizione che hanno, su Repubblica e sul Corriere, Forattini e Giannelli. Ieri, il numero zero è stato presentato al roof garden di Palazzo delle Esposizioni, alla presenza di Massimo D'Alema. E' stato chiesto a Caldarola se il progetto di un nuovo giornale, «meno strillato», tenesse conto delle critiche che da tempo il segretario del pds va facendo alla slampa italiana. (Abbiamo accolto questa opinione del lettore D'Alema, e respinto quella secondo la quale gli italiani farebbero meglio a non leggere i quotidiani», ha risposto Caldarola. In platea, dove era seduto tra Vanna Barenghi e Franchina Chiaromonte, Massimo D'Alema si e girato verso Miriam Mafai e Gianni Rocca, seduti dietro di lui, e ha commentato scherzoso: «Perché lì è in ballo la pagnotta». Alla presentazione, seduto non distante da D'Alema, che della nuova Unirà ha apprezzato soprattutto la grafica, «E' molto bella», c'era anche Gianni Letta, sorvegliato a vista dal portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti. Con D'Alema, appe¬ na una stretta di mano. Esattamente come Caldarola. Che dell'Unità aveva già discusso con il leader pds tre giorni fa, in un incontro riservato. L'Unità resta diviso in due diversi fascicoli, così come varato nella «riforma Veltroni», e di quella stagione c'è anche il segno forte delle cassette e dei libri allegati. Sparisce, mvece, la seconda pagina con la grande intervista centrale, che fu voluta dal direttore Gerardo Chiaromonte. I commenti, finiranno in ultima pagina, come si usava su Lotta Continua. In prima pagina, un unico articolo di fondo. Ogni sezione avrà due pagine e non di più: politica, esteri, cronaca. Quattro per gli spettacoli, ma nel secondo dorso. Tre le pagine nuove: una perla religione, unpaginone centrale dedicato alle inchieste e ai reportage. E poi «L'una e l'altro», coordinata da Letizia Paolozzi, «per raccontare con umiltà il nascosto delle donne», come dice la stessa curatrice, spiegando che lo spazio sarà nella sezione più importante del giornale «per mantenersi su un terreno materialisticamente fondato». Nella stessa pagina, è annunciata anche la rubrica della leader delle prostitute Pia, intitolata «I miei clienti». Alla ridefinizione dell'Unità, Giuseppe Caldarola pensava dal giorno del suo insediamento: il progetto, compreso un nuovo supplemento dedicato ai bambini, e che si chiama come la testata letta al rovescio, Atinù, è stato varato in un lungo processo di assemblee, e si dice che il suo deus ex machina sia stato il condirettore Piero Sansonetti. [ant. ram.]

Luoghi citati: Caldarola, Roma