Pensioni sotto tiro in tutta Europa

Previdenza e disoccupazione. Come cambia il Welfare State negli altri Paesi Previdenza e disoccupazione. Come cambia il Welfare State negli altri Paesi Pensioni sotto tiro in tutto Europa Bonn alza l'età, a Parigi una tassa anti-crack ROMA. Di riforma dello Stato sociaIo non si discute solo in Italia. Importanti novità sono state introdotte di recenti: nei principali Paesi europei, con particolare riguardo agli interventi per l'occupazione, l'assistenza sanitaria e le pensioni. Una sintesi dei principali interventi è stata curata da Laura Crescentini del ministero del Lavoro. GERMANIA 11 governo di Bonn sta tentando un riassetto dello Stato sociale a cominciare dalli-, politiche di sostegno ai disoccupai:. All'esame c'è attualmente una legge per favorire il part-time dei lavoratori con pia di 55 anni e scoraggiare la pensione anticipata: riducendo l'orario di lavoro del 50% si ha diritto al 70% della retribuzione (per 5 anni o fino alla pensione) grazie a una integrazione da parte di un. l'ondo pubblico, ma il datore è obbligato ad assumere; un disoccupato per ogni lavoratore in part-time; per i disoccupati e gli occupa* i part-time l'eia per il trattamento di vecchiaia verrà portata da 60 a 63 anni nel corso del triennio 1997-90; se si va in pensione prima dei termini l'importo subisce una riduzione proporzionale agli anni che mancano per la vecchiaia, ma la riduzione può essere compensata da contributi volontari effettuati negli anni precedenti. Allo studio anche la riforma delle pensioni di invalidità e vecchiaia; per i nuovi pensionati, l'assegno sarà pari al 75% del salario medio e gli anni di formazione validi per la pensione non potranno essere più di tre; per le donne l'innalzamento dell'età pensionabile a G5 anni sarà anticipato al 2000 e da quella data ci sarà una decurtazione del 3,6% per ogni anno eli anticipo. | IRLANDA. Anche in Irlanda l'accento viene posto sui sostegni alla disoccupazione, con l'obiettivo di incoraggiare la ricerca di un nuovo lavoro rimuovendo quelle norme che potevano invece scoraggiare: per esempio sono state mantenute alcuni: indennità (assegni per figli a carico, supplementi al reddito familiare) anche in caso di reimpiego, mentre l'indennità di disoccupazione viene confermata, ma in fonna ridotta, in caso di reimpiego part-time o a termine. Ridotti poi i contributi a carico dell'azienda che assume un disoccupato e aumentato, da 10 mila a 15 mila unità (l'Irlanda ha 3,5 milioni di abitanti), il contingente di persone ammesso al beneficio del trattamento di disoccupazione per tre anni dopo il ritorno al lavoro. Sono stati aumentati gli assegni familiari ed è stata introdotta una indennità per le famiglie monoparentali di cui possono godere anche le mogli abbandonate, prima discriminate rispetto ai maschi. FRANCIA. Parigi punta alla razionalizzazione dell'assistenza sanitaria, ma più che al sostegno finanziario si punta sulla qualità dei servizi, con l'introduzione di criteri di valutazione degli ospedali obbligati a rispettare gli standard di qualità fissati per contratto e vigilati da una agenzia nazionale, mentre apposite agenzie regionali pianificano l'atti¬ vità degli ospedali e assegnano le risorse finanziarie. Per garantire l'equilibrio finanziario della sicurezza sociale sarà istituita una cassa, finanziata con un prelievo dello 0,5% su tutti i redditi (salari, pensioni, redditi da capitale). Per raggiungere il pareggio già nel 1997, è stata varata una tassa del 6% sui contributi per le pensioni integrative mentre i contributi sanitari sono stati aumentati di 1,2 punti ed è stata congelata la base di calcolo per gli assegni familiari. OLANDA. Dal 1996 l'assistenza sanitaria è privatizzata: il datore di lavoro stipula, per conto del dipendente, una polizza salute e le compagnie assicurative sono obbligate ad accettarle senza discriminare néle aziende né i dipendenti. L'indennità di malattia è fissata al 70% della retribuzione, ma in sede contrattuale si possono prevedere coperture più elevate. In materia di pensioni invece si punta molto sulla revisione dei trattamenti di reversibilità, non riducendo gli assegni (che invece vengono aumentati) ma restringendo molto la platea degli aventi diritto mediante l'abbassamento della soglia di reddito necessaria per usufruirne. Nel campo dell'assistenza sociale infine, il salario minimo viene garantito a chi dimostra di essere attivamente alla ricerca di un impiego (con l'eccezione di genitori con figli di età inferiore ai 5 anni), ma si lascia ai comuni la facoltà di aumentare gli importi minimi stabiliti a livello nazionale. [r. e. s.] IL «MINIMO VITALE» NELL'UNIONE EUROPEA Austria Belgio Danimarca Jjnlandia Francia Germania Irlanda Lussemburgo Paesi Bassi Regno Unito Spagna Svezia DA QUANDO ESISTE * 1974 1974 1982 1988 1961 1975 1986 1963 1970 triforme nel 1988) 1982 ETÀ' MINIMA Nessun limite 18 anni Nessun limite Nessun limite 25 anni Nessun limite 18 anni 30 anni 18 anni 18 anni 25 anni Nessun limite CONTRIBUTO MENSILE [Per persona] 680.000 a 910.000 1.010.000 1.760.000 670.000 690.000 630.000 610.000 1.570.000 1.170.000 860.000 350.000 »* 680.000 NUMERO 1 BENEFICIARI^ 120.000 68.985 152.044 528.000 1.000.000 4.000.000 16.800 3075 326.000 5.675.000 21.000 715.000 ' Variabile secondo le regioni FONTE: COMMISSIONE EUROPEA Le cifre sono stale calcolale in lire ponendo il cambio con l'Ecu a 1923 lire ** Media di tutte le regioni

Persone citate: Laura Crescentini