«Gli uomini, che delusione»

L'altra sfilata Personaggi famosi si confidano a «Noi Donne» per l'8 marzo «Gli uomini, che delusione» Un'inchiesta svela come cambia la coppia LUI E LEI A CONFRONTO c ARI uomini impauriti, che delusione! Ma voi sbagliate quando volete imitarci. Viaggio alla scoperta dei nuovi rapporti tra donne e uomini: parlano di sé, di come è cambiato il loro modo di viversi e di vivere nei rapporti con l'altro sesso in questo scorcio di fine millennio. E' il regalo di «Noi Donne» per l'8 Marzo '97. «Seguiremo con attenzione anche i segnali del comportamento maschile. Il patriarcato che finisce va preso molto sul serio», aveva promesso la direttrice Bia Sarasini. Così è stato, scombinando luoghi comuni. Due giovani giornaliste carine, Alessandra Di Pietro e Serena Tinari, femministe dichiarate, invitano a cena Enrico Brizzi, 22 anni, best-sellerista per il suo «Jack Frusciante». Ed è subito sorpresa. Brizzi si aspettava due signore un po' vetero-femministe, magari con gli zoccoli; loro, un lui con qualche affinità con i tipi del suo secondo libro «Bastogne» dove le ragazze hanno nomi come Occhiblu e Cosciotta. E invece scopro¬ no mi giovane che si dice scocciato quando trova donne che emulano gli stereotipi maschili, uno «scenario spostato» che gli crea confusione, come gli era successo con la lettura di «Mai sentita così bene», dissacrante libro di Rossana Campo. E' la stessa scrittrice che confessa: «Una parte di me è stufa dei maschi, come se il loro modo di stare al mondo fosse qualcosa di troppo vecchio, troppo appannato», salvo poi ammettere che quando un uomo «mi fa perdere completamente la testa, allora faccio qualunque cazzata». Contraddizioni, scambi di moli. «Abbiamo smesso di chiederci se è femmina fare la pace o stendere bene la biancheria, fare le moine o depilarsi. E preferiamo la sperimentazione creativa del poter essere». Insomma, ognuno si comporti come crede. Ad esempio Lidia Ravera ammette di divertirsi di più con le donne, tutta colpa degli uomini impauriti: «I trentenni hanno paura delle trentenni perché li vogliono incastrare, delle ventenni perché li vogliono sedurre, delle quarantenni perché li vogliono dominare». L'unica speranza? «I men che ventenni, quelli che trovano la mamma più robusta di papà, che la crisi dei 50 anni ce l'hanno avuta a 39, ma non hanno reagito sbavando sulle sue compagne di scuola». Esagerazioni letterarie? Sì, anche perché Lidia Ravera spera nelle eccezioni. D'altronde le ammissioni del regista Salvatores le danno ragione: «Gli uomini della mia età hanno vissuto problemi di relazione con il mondo delle donne. E non solo per il femminismo. E' una paura molto più intima e profonda». Paura ma anche ammirazione nei confronti delle donne, come ammette Gregorio Paolini, 43 anni, autore cult-tv. «Dai 18 ai 25 anni siamo lontani dalla contrapposizione fra i sessi», spiega Pino Cogliolo, responsabile di «Palomar», osservatorio europeo che individua i fenomeni emergenti: «Le donne nuove? Atteggiamento di sperimentazione di tutti i ruoli». «Quando ero più giovane dividevo il mondo razionale e irrazionale, in maschile e femminile. In realtà - dice Salvatores - le cose sono più sfumate. E il maschile non è mai onnicomprensivo». Tutto si rimescola. Stefanella Campana Gabriele Salvatores