Assia, il voto smentisce l'atteso declino di Kohl
Crollo della destra ultra Republikaner Crollo della destra ultra Republikaner Assia, il voto smentisce Fatteso declino di Kohl Le «amministrative» promuovono sia i socialdemocratici che la Cdu BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Vittoria della Grande Coalizione, con avanzata dei due principali partiti popolari, l'Spd e la Cdu del Cancelliere Kohl; e crollo dell'estrema destra dei Republikaner, che pur continuando ad essere rappresentata in numerosi Comuni mostra una vistosa controtendenza, rispetto alle recenti fortune del «Front National» francese. Ma se dal voto di ieri in Assia - atteso con trepidazione a Bonn nonostante i quattro milioni e mezzo di elettori fossero chiamati a rinnovare soltanto i Consigli comunali - emergono soprattutto queste due indicazioni, un esame più attento mostra altri elementi di interesse. Fra i grandi partiti, intanto, sono i socialdemocratici dell'Spd a confermarsi al primo posto su scala regionale (con il 37,5 per cento, più 1,1 per cento) davanti alla Cdu di Helmut Kohl (33,3 per cento, più 1,3 per cento). E mentre i Verdi restano stabili (all'I 1 per cento), i grandi sconfitti sono i liberali dell'Fdp (4 per cento, meno 1,1 percento) e l'estrema destra dei «Republikaner» (6,2 per cento, meno 2,1 per cento). Se le proiezioni di ieri sera saranno confermate, dunque, le comunali in Assia - dove per la prima volta erano chiamati al voto anche oltre 180 mila immigrati dai Paesi comunitari forniscono almeno quattro segnali politici a Bonn: dove l'interesse era grande, nonostante il carattere locale della consultazione, anche perché quello di ieri è il solo test elettorale di quest'aiuto, insieme con quello d'autunno ad Amburgo. Il primo segnale è la buona tenuta dei grandi partiti «popolari»: quelli che qualcuno, all'interno di maggioranza e opposizione, vorrebbe formassero una «Grande Coalizione» già prima del rinnovo del Bundestag nel 1998, per risolvere insieme i grandi problemi del Paese meglio di quanto potrebbe fare la «Grande consultazione» già in corso sulla riforma fiscale. Il secondo segnale è la conferma che l'asse rosso-verde si pone come alternativa vincente all'attuale maggioranza di centro destra guidata dal Cancelliere Kohl: insieme, l'Spd e il partito ecologista superano agevolmente Cdu e liberali. Il terzo se¬ gnale riguarda proprio l'Fdp: se il risultato di ieri fosse confermato su scala nazionale, i liberali addirittura non riuscirebbero a superare lo sbarramento del 5 per cento per entrare al Bundestag. Mettendo in gravissime difficoltà l'alleato Kohl, che per restare al potere dovrebbe tentare la strada della Grande Coalizione, o sedurre i Verdi. Di certo, nell'immediato i liberali non riusciranno a mandare rappresentanti in molti Comuni dell'Assia. Dalla regione di Francoforte e Wiesbaden arriva un quarto segnale: i «Republikaner» - che nel 1993 avevano raggiunto l'8,3 per cento - restano un fenomeno locale e isolato con tendenza al ribasso. Secondo tutti i sondaggi, del resto, neanche l'anno prossimo riusciranno ad entrare al Bundestag, nonostante le possibli tensioni sociali legate alla disoccupazione record. Infine un'indicazione che ripropone una tendenza altre volte registrata, nel recente passato: in Assia ha votato meno del 70 per cento degli aventi diritto, con una diminuzione di oltre un punto rispetto a quattro anni fa. Segno di una risorgente «diffidenza per la politica» che tanto aveva allarmato, negli anni passati, i maggiori partiti tedeschi? Se questi sono i segnali che emergono su scala regionale, da Francoforte arriva una smentita. Nella metropoli finanziaria, retta fino a ieri da un sindaco democristiano eletto anche con i voti dell'Spd, la Cdu guadagna oltre due punti (raggiungendo il 35,5 per cento), mentre l'Spd ne perde oltre due e mezzo (29,4 per cento). E se i Verdi fanno un balzo (7,3 per cento, più 3,3 per cento), confermando di essere soprattutto un «partito urbano» e «di grande città», i liberali riescono a tornare in Comune dopo sedici anni, superando sia pur di poco la soglia del 5 per cento (più 0,9 per cento) grazie alla candidatura-traino di Ignatz Bubis, presidente del Consiglio nazionale degli ebrei. Francoforte conferma invece la tendenza regionale per quanto riguarda i «Republikaner»: l'estrema destra perde oltre tre punti percentuali, ma ottiene il 6 per cento e torna dunque in Consiglio comunale. Emanuele Novazio AIUTATECI AD AIUTARE I MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA 6° CORSO TEORICO PRATICO DI FORMAZIONE VOLONTARI DAL 6 FEBBRAIO AL 20 MARZO 1997 7 incontri al Giovedì dalle ore 18,30 alle ore 20,30 presso la Circoscrizione 4 - via Saccarelli 18 - Torino Per informazioni rivolgersi al: TEL. 324.76.18 ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA CON II. PATROCINIO DEI COMUNE 111 TORINO 319.38.78 VOLONTARIATO
Persone citate: Emanuele Novazio, Helmut Kohl, Ignatz Bubis, Kohl
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