SENZA IL MARCO di Barbara Spinelli

14 SENZA IL MARCO venta, in queste condizioni, rispettare la condizione principale di Maastricht: un disavanzo pubblico del 3 per cento rispetto alla ricchezza nazionale prodotta. Quasi impossibile, a meno di non truccare i bilanci. Invariabilmente i nostri interlocutori fanno tuttavia sapere che i tedeschi non manipoleranno le cifre, come hanno fatto gli italiani con la tassa sull'Europa o i francesi con i fondi pensione della Telecom. La tassa italiana è in realta un prestito dissimulato, fanno notare. E l'acquisizione dei fondi pensione è un guadagno solo temporaneo da parte dello Stato francese: in futuro, le pensioni dovranno pur esser versate ai dipendenti Télécom. Manipolazioni del genere non sarebbero tollerate da un'opinione che in Germania è abitata appunto da Angst, diffusamente: dall'angoscia di veder sacrificata l'identità nazionale, oltre che la stabilita economica. Per il momento, da queste malattie tedesche non è ancora scaturito un forte movimento antieuropeo, Dice lo storico Michael Stùrmer che l'Austria può permettersi di secernere un personaggio anti-Maastricht e neonazista come Jòrg Haider, ma che la Germania ancora non può. Cosi grande è il peso del passato sulla memoria dei suoi cittadini, e sulla loro coscienza. Così ione è ancora il tabu, che vieta alla nazione tedesca il piacere, superbo, dell'isolazionismo. Kob! stesso ha costruito tutta la sua idea d'Europa su questo tabu, su questa autodisciplina tedesca che Stùrmer descrive assai bene nel suo ultimo libro, solo sacrificando il proprio potere, solo dissolvendolo nelle organizzazioni europee e atlantiche la Germania postbellica ha potuto conquistarsi la potenza che adesso le vieni; riconosciuta (Michael Stùrmer, / confini della poten zu. il Mulino). Ma questo spirito di sacrificio ha tendenza a scemare, man mano che si approfondisce la recessione e che i tedeschi prendono congedo dai tempi della sovranità limitata, e della guerra fredda. Sicché non e impossibile che in futuro nasca anche qui un fenomeno Haider. Potrebbe veder la luce in Baviera, dove più grandi sono le tentazioni isola- zioniste. In alcuni casi, le nuove destre potrebbero allearsi con gli scontenti che votano postcomunista, a Est. Il fenomeno potrebbe rafforzarsi infine il giorno in cui la Germania dovesse perder la fiducia nella democrazia e nell'Europa, avendo sacrificato l'unico fattore di identità postbellica che è il inarco. I politici che vogliono la Moneta Unica appartengono a una generazione che si spegne, in Germania. Appartengono alla generazione di Kohl, che ancora conquista il potere devolvendolo, europeizzandolo. Appartengono a una Germania che ancora invoca l'Europa, perché l'orrore che ha di se stessa è grande. Altri ignorano ormai questo orrore, giudicano conclusa l'età dell'espiazione, e proprio perché temono l'avvento di un Haider reclamano oggi il rinvio dell'Euro. Troppo grandi sono le difficoltà della mondializzazione. Troppo difficile salvaguardare la legittimità dei poli liei, in mezzo a mutazioni economiche sì vaste. Ridotta a avventura monetaria, l'Europa appare intollerabile alla Germania profonda: appare nemica sia della democrazia, sia della sicurezza del cittadino. Un banchiere tedesco ha detto: «Se vogliamo veramente l'Europa, dobbiamo desiderare che non cominci con la Moneta Unica». D'altronde Helmut Kohl voleva proprio questo in principio: la Moneta Unica - e la fine della sovranità assoluta della Bundesbank - ma solo a condizione che l'Europa si unisse parallelamente in uno Stato federale, politico e militare. Questo secondo punto è venuto meno per l'ostilità di Parigi, per la disattenzione di altre; nazioni - e da questo punto di vista Kohl ha perso una battaglia essenziale. Oggi non gli resta in mano che l'Europa della sola moneta: troppo difficile per la Germania inferma, e però già emancipata. Oggi rischia di perdere su ambedue i fronti. Non può evitare l'isolamento, dal momento che quasi tutte le nazioni temono l'egemonia tedesca. E non può trascinare! il proprio popolo, cosi come lo trascinò sulla via dell'unità nazionale. Per europeizzarlo, dovrebbe offrirgli un progetto egualmente convincente, di unità politica d'Europa. Ma precisamente questo il Cancelliere non può offrire. Grande gigante imprigionato da molti lacci, non ne ha la forza, e neppure forse la volontà. Barbara Spinelli

Persone citate: Haider, Helmut Kohl, Kohl, Michael Stùrmer