«Un posto a 500 mila giovani» di Valeria Sacchi

«Un posto a 500 mila giovani» «Un posto a 500 mila giovani» Bertinotti: o col governo sarà scontro MILANO. Un lavoro socialmente utile per un anno, con salario garantito per tutti i giovani italiani disoccupati da almeno due anni. Il progetto lo rilancia Fausto Bertinotti a Milano, prendendo la parola ad un'assemblea dell'Area comunista della Cgil. Dice molte cose il segretario di Rifondazione, ad esempio che, all'interno della Cgil, bisogna costruire «un luogo aperto, pluralista, che convogli le forze migliori e cambi questa organizzazione» la quale, nella logica della concertazione, ha perso colpi su colpi. Cosicché produttività e produzione sono aumentati, mentre i salari hanno perso potere d'acquisto. Sulla manovra, Bertinotti conferma di ritenerla «inutile. Tuttavia la discutiamo, ma sia chiaro che non si può né aumentare le tasse né tagliare la spesa sociale. Su questa base cerchiamo un compromesso sulle privatizzazioni e sul lavoro». Quanto al governo: «Arriveremo al centro della contesa nei prossimi mesi», dice Bertinotti, ma poi aggiunge: «Anche il governo Prodi è di fronte a problemi di autonomia nei confronti della Germania, della Bundesbank, della Banca d'Italia, della Confindustria. Ma se sceglie una politica di destra, muore». E il pds? «Cerca di marginalizzarci, anzi di cancellarci relagandoci ad un ruolo di protesta. Ho apprezzato l'intervento di Coffera- ti al congresso del pds, ma Cofferati resta un Giano Bifronte, respinge la flessibilità di D'Alema, accetta quella del governo». E ancora: «La Cgil si concepisce come un super-sindacato, il sindacato unico ha subito colpi rilevanti, la mancanza di correnti dà via libera alla concertazione. Noi dobbiamo tornare ad ingaggiare una battaglia sui contenuti». Onorevole Bertinotti, vuole precisare meglio il progetto giovani? «La proposta del "lavoro minimo garantito" è già parte di un emendamento del testo del governo sulle questioni del lavoro. Noi abbiamo chiesto che venga tolto il lavoro ad interim, che non solo introduce un elemento di flessibilità pericolosa, ma reintroduce la logica del caporalato. Abbiamo invece avanzato questa proposta per intervenire sulla disoccupazione giovanile, che stiamo già discutendo in sede di governo». Come funziona il meccanismo? «Si censiscono tutti i giovani, diciamo con meno di 30 anni, che siano stati costretti ad almeno due anni di disoccupazione. A costoro si offre per un anno un'attività con una remunerazione sociale in lavori di pubblica utilità, lavori semplici ed elementari come pulire coste, imbiancare case degradate, cur"- di cose e ambienti semplici. Devo¬ no essere organizzati in squadro in cooperazione, attivate da Comuni, Regioni. 11 governo interviene con un fondo per il salario garantito». Avete calcolato i costi? «Sì. Pensando che si possa cominciare il primo settembre prossimo coinvolgendo cinquecentomila giovani, per i quattro mesi fino a dicembre il costo sarà sui 2000/3000 miliardi». E alla fine dell'anno di lavoro? «Nel frattempo si deve impostare una politica per il lavoro. Del resto, questo progetto è complementare alla disoccupazione. Perché è risaputo che, oltre un certo periodo di disoccupazione, la disoccupazione tende a diventare un fenomeno permanente». Il ministro Treu ha già criticato la proposta... «Allora vuol dire che si andrà allo scontro». Valeria Sacchi «II pds sta cercando di cancellarci Il leader Cgil è come Giano Bifronte Col governo è debole» Il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti «Una manovra-bis? Possiamo discuterne, ma sia chiaro che non si può né aumentare le tasse né tagliare la spesa sociale»

Persone citate: Bertinotti, Cofferati, D'alema, Fausto Bertinotti, Giano Bifronte, Treu

Luoghi citati: Germania, Milano