Una betoniera sullo Shuttle

Una betoniera sullo Shuttle Una betoniera sullo Shuttle LE ultime novità sul calcestruzzo e sui materiali cementizi non arrivano da un convegno di accademici, ma da una recente missione dello Shuttle. Al termine di un esperimento eseguito a bordo della navetta spaziale si è infatti avuta la conferma sulla possibilità di produrre cemento nello spazio. Non si tratta di un progetto bizzarro, come forse si potrebbe immaginare ad un primo sguardo superficiale, ma di un programma di ricerca molto ambizioso, iniziato già ai tempi di «Apollo 16», quando il suolo lunare venne utilizzato come aggregato da calcestruzzo. Le ricadute scientifiche, ma anche commerciali, sono evidenti. In primo luogo la possibilità di confezionare un buon cemento in assenza di gravità rilancia i numerosi progetti di costruzione di basi fisse di ricerca sui pianeti, e sollecita un approfondimento delle tecnologie costruttive. D'altro canto, l'ambiente spaziale può essere ora immaginato come un cantiere di lavoro autosufficiente, con il recupero sul posto di aggregati e l'inizio delle procedure di miscelazione del cemento. Qualche dato sull'esperimento. Lo studio è stato eseguito su malta di cemento di tipo Portland, mentre un analogo campione veniva confezionato sulla Terra, seguendo le stesse procedure di impasto. Tra gli obiettivi principali, la rilevazione per confronto della resistenza a compressione e la valutazione mediante microscopio elettronico dell'idratazione del cemento e degli eventuali effetti della microgravità sulla struttura della malta. L'impasto della malta a bordo dello Shuttle si è rivelato tutt'altro che semplice. Per questo, la «Master Builder Technologies», che peraltro ha seguito l'intero progetto, ha predisposto una camera di miscelazione robotizzata, con un programma di lavoro già memorizzato: inizio della fase di miscelazione due ore dopo il lancio, con un periodo di 8 minuti, 12 giorni di esposizione in ambiente con microgravità e temperatura costante pari a 20°C. Dopo 12 giorni di viaggio e 27 di maturazione, il provino di malta di cemento Portland è stato sottoposto a prove meccaniche. La resistenza a compressione è risultata sensibilmente superiore nel campione confezionato a bordo della navicella, con un valore pari a 52 Mpa (Megapascal) rispetto al valore di 39 Mpa rilevato nel campione confezionato sulla Terra. Secondo i ricercatori, ciò probabilmente è dovuto a un processo di idratazione più adeguato. Tra gli altri risultati, un buon livello di indurimento, l'assenza di bolle d'aria e una perfetta riconoscihilità dello «scheletro» della microstruttura della malta. Quest'ultimo dato è particolarmente interessante: a differenza del campione confezionato a Terra, quello miscelato in assenza di gravità sembra conservare la memoria completa del processo formativo. Salvatore Russo

Persone citate: Salvatore Russo

Luoghi citati: Portland