L'uomo nudo in copertina di Raffaella SilipoGiuliano Ferrara

Su «Panorama» il saggio provocatorio della femminista Banotti Su «Panorama» il saggio provocatorio della femminista Banotti I/uomo nudo in copertina Ferrara: non rinnego le mie promesse Par condicio nel nudo in copertina. Le femministe la invocano da tempo, quasi sempre invano, Giulianone Ferrara dà retta al grido di dolore e schiaffa un aitante giovanotto senza veli sul numero di Panorama in edicola oggi. Titolo «Maschio - Quando la sessualità è contestata». Mica male, per uno che, appena insediatosi sulla poltrona di direttore a Segrate, aveva dichiarato guerra al sesso in copertina. Ma, spiega l'astuto Ferrara, la guerra è da intendersi «alle foto corrive di corpi femminili come adescamento editoriale». Resterebbe salvo invece (insieme con il benefico effetto sulle vendite) 0 nudo giustificato da un servizio giornalistico, e qui addirittura trattasi dell'ampio saggio di una femminista, benché «fuori dal coro» come Elvira Banotti. E dunque «Panorama ha giudicato interessante e utile stampare il saggio femminista e pubblicare in copertina un nudo maschile integrale». L'intento non dichiarato è forse un ritorno ai pionieristici Anni Settanta, quando «una tetta in copertina era sinonimo di rivoluzione - diceva Luciano Sechi, allora direttore di Panorama -. Era il segnale di un cambiamento nella società». Per vederlo oggi, un nudo altrettanto provocatorio, bisogna proprio che sia di maschio. Già, perché i maschi, a spogliarsi, non ci stanno mica tanto. «Il maschio nasconde se stesso - scrive Banotti - finendo nel limbo fraudolento dell'invisibilità, forzando anche la nostra cecità». Ci sono stati, è vero, pochi ma illustri precedenti: sul versante «intellettuale» Vittorio Sgarbi e Luciano Benetton per Oliviero Toscani, su quello «atletico» Sylvester Stallone e i nostrani Alberto Tomba e Raul Bova. Adamitici sì ma mai integralmente. «Gli uomini nudi celano il pene argomenta Panorama - invece le ragazze sono intese come prede sessuali, strumento muto e succube di un piacere che non le riguarda. Di qui la protesta della Banotti, che è insieme un'accusa contro il modo in cui è concepita, praticata e raccontata la sessualità maschile». La tesi di Banotti è che alla radice di tutto vi sia un «codice violento» nei rapporti fra uomo e donna, per cui «il pene è "brutto"in quan- to riporta alla memoria la ferocia del fallismo, perdita della coscienza unitaria del proprio e dell'altrui corpo». La nudità, dice Banotti, non è affatto percorso neutrale «sennò perché Flynt, Kohl, Wojtyla, Scalfari, Ferrara o D'Alema non esibiscono il loro "pendolino" alle lettrici del settimanale?». E qui forse bisognerebbe annotare che nemmeno si ricordano topless di Nilde lotti o Hillary Clinton. Ma certo il nudo maschile resta argomento controverso, il che darebbe ragione alla tesi di Ferrara: «Son contrario alle copertine facili - ha detto a Noidonne -, che evitano problemi di qualunque tipo. Bisogna sforzarsi invece di centrare la notizia, senza trucchi». La notizia c'è, se è vero che le donne, femministe o no, raramente cedono all'adescamento da edicola e Donna Only - ovvero «Il mensile femminile che mette a nudo l'uomo», emulo italico di For Women o Playgirl - viene acquistato soprattutto dagli uomini gay. Raffaella Silipo Il direttore di «Panorama» Giuliano Ferrara

Luoghi citati: Ferrara, Segrate