Vita o morte, decide il computer

Vita o morte/ decide il computer Vita o morte/ decide il computer Discusso esperimento negli ospedali tedeschi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Può, un computer, decidere da solo la vita e la morte di un paziente? Può un computer convincere il medico che è meglio staccare la spina, che è arrivato il momento di interrompere le cure, che «non conviene più» continuare? In Germania la polemica divampa, da quando il settimanale «Die Woche» ha rivelato ieri che in tre cliniche tedesche - a Colonia, a Berlino e a Brema - si sta sperimentando un programma computerizzato sviluppato in Inghilterra che valuta la situazione del malato sulla base di migliaia di casi analoghi, e fornisce quindi il verdetto. Un verdetto clinico ed economico, insieme: quante sono le probabilità di sopravvivenza, quanto coste- rebbe continuare la cura. I medici tedeschi assicurano di volere utilizzare il programma soltanto come un «aiuto» positivo ma esterno alla terapia, e che la decisione finale continuerà a restare nelle mani del sanitario. Ma molti obiettano che il giudizio di quest'ultimo potrebbe risentire in modo negativo delle valutazioni fornite dal computer. Con la prospettiva di arrivare a una vera e propria delega della decisione, per quanto inconsapevole. Il presidente dell'Ordine dei medici, Karsten Vilmar, ha lanciato l'allarme: in nessun caso i sanitari devono delegare al computer una decisione di vita e di morte, perché «i computer sono macchine stupide programmate dagli uomini, e le macchine non possono prendere decisioni». Le cure dunque - ammonisce Vilmar - devono restare saldamente nelle mani dei medici. Anche secondo il presidente dei medici di Amburgo, Frank Ulrich Montgomery, la sorte dei malati non deve essere affidata al computer: «Paragonare dati medici con altri dati è assurdo, perché non esiste un paziente tipo». L'interruzione di una terapia «può essere decisa soltanto da un punto di vista etico e umano»: e «nessun computer può farlo». Tanto più che anche i computer si sbagliano. Secondo il programma in prova nelle tre cliniche tedesche, alcuni pazienti ricoverati nell'ospedale «Charité» di Berlino presentavano probabilità bassissime di sopravvivenza. Uno di loro, addirittura, era considerato dal computer incurabile al 99,9 per cento. Se i medici avessero ascoltato il consiglio elettronico, avrebbero dovuto sospendere le cure: l'uomo, settantanni, è perfettamente guarito. [e. n.] Per i medici è un «aiuto» prima di staccare la spina Il verdetto fornito sulla base di migliaia di casi analoghi

Persone citate: Brema, Frank Ulrich Montgomery, Karsten Vilmar

Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Colonia, Germania, Inghilterra