«Solo sei mesi per riprodurre l'uomo»

«Solo sei mesi per riprodurre l'uomo» IL RICERCATORE F ANTO NI «Solo sei mesi per riprodurre l'uomo» ROMA. Un esperimento di clonazione sull'uomo potrebbe essere fatto tra sei mesi e non, come è stato detto finora, tra 5-6 anni. A parere del biologo molecolare Antonio Fantoni, professore all'Università La Sapienza di Roma, la clonazione di un essere umano «è dietro l'angolo perché le tecniche di manipolazione dell'embrione umano sono più avanti di quelle usate dagli scozzesi sulle pecore». Dopo aver letto la ricerca pubblicata sulla rivista «Nature», Fantoni ha spiegato che «le tecnologie usate dai ricercatori di Edimburgo non sono differenti da quelle che già si utilizzano sui topi. Qualunque laboratorio attrezzato in 6 mesi potrebbe riuscirci sull'uomo, anche perché le differenze genetiche tra il Dna di una pecora e il Dna umano sono meno del 10%. Per questo serve una nonnativa che blocchi queste sperimentazioni sull'uomo e non sull'animale». Più cauto è Paolo Vezzoni, biologo del Cnr che a Milano lavora con il Nobel Dulbecco: «Non tutto ciò che si può fare sull'animale è trasportabile all'uomo. Nei test scozzesi ci sono comunque aspetti positivi che potrebbero avere ricadute sulla cura di alcune malattie». Il presidente della Commissione Europea, Santer, ha intanto chiesto ai diversi servizi e organismi dell'esecutivo comunitario di «studiare se la recente clonazione di una pecora rientri nelle competenze dell'Ue, soprattutto per le sue conseguenze etiche». Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe intervenire, invitando gli Stati membri a prendere posizione in senso negativo sulla clonazione e suggerire di inserire questa posizione nelle leggi dei vari Paesi. [Ansa-Agi]

Persone citate: Antonio Fantoni, Dulbecco, Fantoni, Paolo Vezzoni, Santer

Luoghi citati: Edimburgo, Milano, Roma