«Jurassic Park? Rivivrà sul serio» di Fabio Galvano

ssEP" «Jurassic Park? Rivivrà sul serio» Per lo scienziato «si potrà riprogettare la razza umana, nel '93 un test è già riuscito» «Jurassic Park? Rivivrà sul serio» 7/ biologo Dixon: e cloneremo i morti ssEP" LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' bastata una frase del dottor Ron James, uno degli scienziati che hanno clonato Dolly, e già si parla di Jurassic Park. Ha detto, smentendo i colleghi del Roslin Institute, che le cellule per produrre Dolly erano state congelate. Ma allora, come dice il «Times», si è anche «vicini al ricreare i morti». Forse, si azzarda, il prossimo parto del laboratorio sarà il clone di qualche genio del passato; o di un dinosauro. La clonazione è davvero senza frontiere? Il dottor Patrick Dixon sbuffa: autore di un libro di successo intitolato «La rivoluzione genetica» e riconosciuto esperto sull'etica della clonazione umana, è assediato nel suo studio londinese dalle telecamere che gli scienziati di Roslin ormai respingono. «La verità - dice - è che c'è già stata una clonazione umana. Un ovulo fertilizzato fu diviso, nel 1993, dal dottor Gerry Hall, a Londra. Sarebbero nati gemelli, ma l'esperimento fu interrotto». Ma clonare i morti? «Sapevamo già che avremmo potuto farlo prendendo cellule dal corpo di un soggetto ancora vivo, tenendole vive in una coltura. Quest'ultimo annuncio solleva la possibilità che esseri umani possano essere creati con tessuti rimossi dal corpo e congelati prima che muoiano. Solleva anche una chiara possibilità che possiamo clonare i morti surgelando i loro tessuti al momento della morte. La natura ci viene incontro: sappiamo che certe cellule - dell'epidermide e della cornea, per esempio - sopravvivono ore o persino giorni». Ci sono grandi implicazioni etiche. «Occorre un dibattito prima degli esperimenti e non dopo. In questo caso gli esperimenti hanno fatto nascere un agnello, in segreto, sette mesi fa. In segreto per motivi commerciali, dovuti alla necessità di proteggere l'invenzione ottenendo un brevetto, che stando al responso in Borsa degli ultimi due giorni vale 40 milioni di sterline per la Ppl Therapeutics, di cui il dottor James è direttore generale e a cui appartiene la tecnologia utilizzata al Roslin Institute». E' l'alba di Jurassic Park? «Ci vorrebbe tessuto congelato: la scoperta, per esempio, di un mammuth perfettamente congelato in Siberia. Basterebbe un nucleo intatto, non danneggiato. Non posso escludere che si possa trovare. Ma non giochiamo troppo di fantasia: il fatto resta che possiamo già clonare i morti con tessuti presi in vita. E sono già decine di migliaia le persone sottoposte a prelievo di tessuto, ora conservato in coltura o congelato; e molte di quelle persone sonò morte». Ma perché si fa questo? «Per gli animali ci sono grandi benefici economici. C'è un mercato per una clonazione delle pecore o per allevare animali particolari, creati con l'aggiunta di geni umani». E l'uomo? «Esistono esattamente le stesse possibilità. Con le tecnologie esistenti è già possibile riprogettare la razza umana. Ogni anno nascono nei soli laboratori britannici 100 mila mutanti animali, ciascuno con materiale genetico unico, mai visto prima nella storia dell'universo: per esempio un pesce con geni di topo, un maiale con geni umani. Questa sperimentazione, se si vuole, può essere estesa all'uomo». Si può impedirlo? «Trovo raccapriccianti e sgrade¬ voli talune di queste prospettive. Credo che dobbiamo domandarci seriamente quale tipo di mondo vogliamo, ora che abbiamo la capacità di alterare la vita sulla Terra. Credo che occorra un vertice mondiale biotecnologico che promuova una "carta genetica" in¬ ternazionale». Con il progresso biotecnologico è possibile che in futuro si possa utilizzare il contenuto genetico di una cellula morta? «L'embriologo dirà che queste cose non si possono fare. Ma abbia- mo visto che anno dopo anno il mondo della scienza smentisce se stesso. Forse nega per persuaderci che non ci sono pericoli, ma la tecnologia del gene sta portando alla nostra portata cose che appena cinque anni fa erano pura fantascienza. I cambiamenti subiscono una continua accelerazione, possiamo prevedere soltanto che cosa potremo fare fino al 2005: per esempio la certezza che a quella data non troveremo nei nostri supermercati altro che aumenti geneticamente modificati». Avremo il dinosauro? «E' impossibile, con le conoscenze di oggi. Ma chissà che potrà accadere nel 2010 o nel 2020. L'unica cosa certa è che ci saranno immensi cambiamenti: le regole sono da fissare ora». Fabio Galvano «Ogni anno si creano solo in Gran Bretagna 100 mila chimere Immensi i vantaggi ma i rischi sono raccapriccianti» A destra il film «Jurassic Park» (in cui s'immagina che i dinosauri vengano riportati in vita) e a centro pagina un laboratorio di ricerche genetiche

Persone citate: Dixon, Gerry Hall, Patrick Dixon, Ron James

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Siberia