«Uccideremo il Papa a Sarajevo»

«Uccideremo il Papa a Sarajevo» BOSNIA Ma per il Vaticano «la visita si farà». Navarro-Valls in avanscoperta in città «Uccideremo il Papa a Sarajevo» Oscure minacce, scoppia una bomba in chiesa a Vakuf SARAJEVO NOSTRO SERVIZIO «Il Papa sarà ucciso se osa venire a Sarajevo». La prima minaccia di un attentato a Giovanni Paolo II in occasione della sua visita alla capitale bosniaca è arrivata ieri tramite una telefonata anonima al centro informazioni della Chiesa cattolica di Sarajevo. «Ieri è stata minata la chiesa a Vakuf» ha detto una voce maschile. Ed effettivamente il tempio cattolico della città della Bosnia centrale, controllata dai musulmani, è stato danneggiato da un'esplosione. Ma a detta di Gordana Marie, portavoce del centro informazione della Chiesa cattolica di Sarajevo aperto lunedì proprio per la visita del Papa, «è improbabile che la minaccia possa avere riflessi sul viaggio del Santo Padre». A sette settimane dalla visita di Giovanni Paolo II a Sarajevo non ci sono segni visibili dei preparativi. In missione di avanscoperta mar- tedi nella capitale bosniaca è arrivato i! portavoce del Papa Navarro Valls, ma per via del carattere riservato del suo viaggio non ha voluto rilasciare dichiarazioni. «La situazione della Bosnia è sin troppo complicata per un clima di festa - dice il vescovo ausiliario di Sarajevo, monsignor Pero Sudar -. Ma U Santo Padre non viene a Sarajevo per le ovazioni. Forse sarebbero anche di cattivo gusto. Lo scopo della sua visita è sicuramente molto più serio». Per la Chiesa cattolica un segnale molto importante è il fatto che l'invito ufficiale al Papa sia stato fatto dalla presidenza collegiale de! Paese, e che all'ultimo anche il rappresentante serbo Momcilo Krajisnik abbia accettato di sottoscriverlo. «Sappiamo che il patriarca Pavle, il capo della Chiesa ortodossa serba, ha fatto più volte in segreto la spola tra Belgrado e Pale per convincere le autorità serbo-bosniache» dice Marko Orsolic, il francescano che dirige il centro internazionale multirefigioso e intraculturale di Sarajevo. Le autorità bosniache si dichiarano più che felici dell'arrivo di Giovanni Paolo II. «La sua visita è di un'importanza fondamentale per noi» dice il vicepresidente della federazione bosniaco-croata Ejup Ganic e aggiunge con un sorriso: «Il Papa è un grande bosniaco». Ingrid Badurina Sua Santità Giovanni Paolo II

Luoghi citati: Belgrado, Sarajevo