Arafat seduce anche i falchi di Hamas

Tutte le componenti palestinesi accettano la linea del negoziato con Israele sui Territori Tutte le componenti palestinesi accettano la linea del negoziato con Israele sui Territori Arafcit seduce anche i falchi di Harnas Voci di un baratto segreto con Netanyah di Cisgiordania in cambio del quartiere u: subito un pezzo a Gerusalemme TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dopo mesi di delicate trattative dietro le quinte, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat è riuscito a organizzare ieri a Nablus (Cisgiordania) un grande incontro di «riconciliazione nazionale» senza precedenti nel suo genere - a cui hanno aderito i dirigenti locali dei principali gruppi di opposizione, dagli islamici di Harnas ai marxisti del Fronte Democratico e del Fronte Popolare. Solo il Fronte popolare - comando generale ha osato respingere ancora una volta l'invito del Rais. Scopo dell'incontro era infatti di trascinare i gruppi di opposizione entro i meccanismi creati nei Territori dagli accordi di Oslo con Israele e - in primo luogo-di coinvolgerli nelle trattative sull'assetto definitivo nei Territori che inizieranno il mese prossimo e dovranno concludersi entro il maggio 1999. In mesi di accorti negoziati Arafat sembra essere finalmente riuscito ad approfondire la frattura fra i dirigenti di Hamas nei Territori e quelli che risiedono nella Diaspora. Ieri dunque mentre i portavoce di Hamas minacciavano dal Cairo e da Amman di vendicare duramente la decisione israeliana di costruire un nuovo quartiere ebraico a Sud di Gerusalemme e di aggredire i coloni, il principale esponente di Hamas di Gaza - Mahmud a-Zahar - ha partecipato alla tavola rotonda di Arafat. A mi anno dalla sanguinosa offensiva terroristica scatenata dai kamikaze islamici in Israele Hamas sembra adesso riconoscere di fatto che gli accordi di Oslo con Israele sono irreversibili. Ad ogni buon conto le minacce di una reazione violenta palestinese alla decisione israeliana di avviare i lavori del controverso rione di Har Homà vengono prese in seria considerazione anche perché oggi migliaia di palestinesi confluiranno nelle moschee di Gerusalemme e dei Territori. «Quel nuovo quartiere - ha detto Arafat al suo arrivo a Na¬ blus - è una grave infrazione degli accordi fra noi e Israele, è in contrasto con le risoluzioni dell'Onu e anche con una lettera di impegni che abbiamo ricevuto dal governo americano». Da Washington anche il portavoce del dipartimento di Stato Nicholas Burns ha manifestato una certa apprensione per la decisione di Benyamin Netanyahu che secondo gli Stati Uniti non va nella direzione indicata dagli accordi su Hebron. E anche la Farnesina ha manifestato la sua preoccupazione. La settimana prossima Arafat potrà fare il punto della situazione direttamente con il presidente Bill Clinton e con il segretario di Stato Madeleine Albright. Per il momento la sua reazione al nuovo quartiere ebraico nel settore occupato di Gerusalemme è stata comunque di carattere minore. Osservatori israeliani e palestinesi concordano nel fiutare mia tacita intesa fra Netanyahu ed Arafat secondo cui l'acquiescenza palestinese su Har Homà sarà premiata già il mese prossimo quando l'esercito israeliano compirà un nuovo ridispiegamento in Cisgiordania. Secondo alcune anticipazioni subito smentite da Netanyahu il governo israeliano si appresta a passare sotto controllo palestinese il 10 per cento della Cisgiordania. In particolare viene discussa la possibilità di collegare l'enclave di Nablus a quella di Jenin, cosa che creerebbe un primo «cantone» palestinese in Cisgiordania. Ieri Arafat è stato accolto da una folla plaudente che ha salutato il transito della sua Mercedes con mi tripudio di bandierine nazionali e che poi ha sostato per ore di fronte alla Camera di Commercio nella speranza di poter vedere il Rais armeno per qualche istante. Nella sala delle riunioni Arafat ha ascoltato con pazienza il dipanarsi di tuia ventina di interventi: alcuni di tono retorico, altri - come quello dell'ex negoziatore Haider Abdel Shafi - anche acidi, specialmente nella denuncia delle violazioni dei diritti civili nei Tenitori. Aldo Baquis Vi^ Ci Manifestazione di protesta a Betlemme contro i nuovi insediamenti alla periferia di Gerusalemme