DIFENDO LA SCUOLA DI TUTTI di Alessandro Galante Garrone

DIFENDO LA SCUOLA DI TUTTI L'APPELLO DI WOJTYLA DIFENDO LA SCUOLA DI TUTTI LA chiarezza è l'«integrità morale della mente», diceva il laico Salvemini. Oggi anche il Papa, finalmente (l'avverbio è suo), ha parlato chiaro. Sia lecito anche a noi esprimerci con altrettanta chiarezza. Un problema è giunto in questi giorni alla ribalta: il finanziamento alla scuola privata. Tutto si è svolto sommessamente, sovrastato da altri problemi, ritenuti più urgenti e gravi. Ci pare di doverne dire qualcosa, prima che sia troppo tardi. (E tardi è certamente anche per noi, che pure tante volte ne abbiamo già fatto parola). E' ovvio che non basta certo ì'ipse clixit di papa Wojtyla a risolvere un tema così scottante. Se tanto chiaramente egli ha parlato su un tema così estraneo alla sua «infallibilità», ci pare che a questo punto non sarebbe fuor di luogo una parola, una risposta del Capo dello Stato, magari altrettanto esplicita, e monosillabica, secondo la regola evangelica del sì, sì; no, no (con la chiosa che l'accompagna: «il di più viene dal Maligno»). Giunti a questo punto, ci pare ovvio e indiscutibile che non si possa affrontare il problema del finanziamento senza tener conto del terzo comma dell'art. 33 della Costituzione, per il quale «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». A dissipare ogni dubbio sulla categoricità di questo precetto, a noi pare che basti il drastico commento di Paolo Sylos Labini: «Senza vuol dire senza, e nient'altro». E' addirittura stupefacente la noncuranza con cui volutamente si trascura questa norma costituzionale, come se non fosse mai stata scritta. (E purtroppo non è l'unico caso in cui si calpestano come irrilevanti talune fra le più chiare e univoche regole della nostra Carta fondamentale: in certi momenti ci par di assistere, da questo punto di vista, a un lento degradarsi del nostro costume politico). Più serio, invéce, è stato il tentativo di uno storico di valore e amico mio da non pochi anni, il cattolico Pietro Scoppola, Alessandro Galante Garrone CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA

Persone citate: Paolo Sylos Labini, Pietro Scoppola, Salvemini, Wojtyla