Un cocktail di morte sul cavalcavia di Franco Cavagnino

Erano stati lasciati in 2 borse su un ponte de!l'A21, a pochi chilometri da dove venne uccisa Maria Letizia Berdini Erano stati lasciati in 2 borse su un ponte de!l'A21, a pochi chilometri da dove venne uccisa Maria Letizia Berdini Un cocktail di morte sul cavalcavia Asti, trovati sassi e tre bottiglie molotov ASTI. Avevano confezionato un cocktail micidiale di sassi e molotov. Un folle pacco omicida pronto per l'uso. Lo ha trovato ieri pomeriggio un cantoniere, su un cavalcavia della A21, all'altezza di Baldichieri, un paese nella piana astigiana a dieci chilometri dal capoluogo, verso Torino. Ancora la A21 : sulla stessa autostrada, vicino a Tortona, il 27 dicembre scorso Maria Letizia Berdini era stata assassinata mentre viaggiava in auto con il marito, la testa sfondata da un sasso lanciato dalla «banda del cavalcavia». Il nuovo allarme è scattato ieri, verso le 15,30. Mauro Cavigioli, 37 anni, è arrivato sul ponte di Borgo Murati con lo scuolabus. Autista e cantoniere del Comune di Baldichieri, stava facendo il suo lavoro: doveva finire di piazzare alcuni cartelli stradali. Il cavalcavia della A21 è nel territorio di Baldichieri, lungo la strada che porta a Castellerò. «Ho visto due borse di plastica per terra, quelle che usano i supermercati» racconta. «Sarà immondizia che qualcuno ha mollato lì, fregandosene» si è detto. Nella scarpata ci sono cartacce, rifiuti di ogni genere, scarpe vecchie, copertoni. Un panorama di ordinario squallore. Il cantoniere si è chinato a sistemare il cartello. Poi ha guardato meglio: dai sacchetti di plastica, proprio vicino al pilone di sostegno del ponte, spuntava una bottiglietta di birra scura. «C'era qualcosa di strano - ricorda Cavigioli - dal collo usciva un filo o qualcosa del genere». Cavigioli ha aperto la borsa e ha visto tre bottigliette piene di liquido con uno stoppino: odoravano di benzina. Nell'altra busta i sassi: sette, otto pezzi. Pietre levigate e pezzi di mattone, più grandi di una mano, pesanti alcuni chili. Ha subito capito. Non ha perso tempo: il cantoniere è saltato sullo scuolabus, poi la corsa alla caserma dei carabinieri. Ha citofonato al maresciallo Giuseppe Pensabene, un militare esperto, con tanti anni di servizio sulle radiomobili tra Torino e Palermo. «Venga a vedere maresciallo, venga subito» ha urlato Cavigioli. Poi ha avvisato il sindaco Giorgio Sattanino, dirigente Fiat in pensione. La «Punto» dei militari e il pullmino sono tornati sul cavalcavia. Pensabene e i suoi hanno rimosso con cautela gli «ordigni», preso in consegna le pietre. Facendo attenzione a non cancella- re eventuali impronte. Il materiale è stato depositato in caserma. Il sottufficiale ha disinnescato le «molotov», rovesciando il liquido in altri contenitori. Da un primo esame sembra possa trattarsi di una miscela di benzina. Ma chi ha lasciato quel pacco lì sul viadotto? Quando è stato abbandonato e da chi? E quando si sarebbe dovuto perpetuare quel folle rito del «lancio» dei sassi, con la variabile ancora più aberrante delle molotov? Forse già la notte scorsa? Risposte che dovranno ora venire dalle indagini degli uomini del tenente colonnello Antonio Colacicco, comandante provinciale dell'Arma. Si dovranno verificare anche eventuali punti di contatto con altri episodi inquietanti avvenuti nei mesi scorsi nell'Astigiano: erano state lan ciate molotov contro abitazioni e cascine, apparentemente a caso, senza movente. Intanto si è appreso che uno dei tanti controlli di routine disposti sul cavalcavia (come su tutti gli altri 20 ponti nel tratto astigiano dell'A21), poche ore prima, forse nel tardo pomeriggio del giorno precedente, aveva dato esito negativo. I criminali potrebbero aver agito di notte: hanno lasciato le borse vicino al basamento. Poi via, senza lasciare tracce, in attesa di tornare per la seconda parte della «missione». Chissà se anche in questo caso la motivazione sarebbe stata un gioco perverso, magari una scommessa, o la voglia di «trasgredire» prendendo di mira qualche automobilista ignaro. Sassi e benzina incendiaria, per rendere eccitante qualche notte di noia. Se non si fosse fermato il cantoniere Cavigioli, fra qualche ora si sarebbe potuta piangere un'altra vittima, sulla stessa autostrada. Franco Binello Franco Cavagnino L'allarme dato da un cantoniere ai carabinieri A sinistra, il cavalcavia vicino a Tortona da cui fu lanciato il sasso che uccise Maria Letizia Berdini. Sopra, l'auto con il parabrezza sfondato

Luoghi citati: Borgo Murati, Comune Di Baldichieri, Palermo, Torino, Tortona