La Spagna orfana di tori e corride
La Spagna orfana di tori e corride MADRID La protesta è contro le manipolazioni alle corna, chieste norme uguali per tutto il Paese La Spagna orfana di tori e corride Da domenica arene chiuse: scioperano allevatori e gestori MADRID NOSTRO SERVIZIO Nelle ascoltatissime radio, nei tg, nei bar, ieri in Spagna non si parlava d'altro: gli imprenditori taurini, sia gli allevatori (600), sia i gestori delle «plazas de toros,. di la e 2a categoria (50) hanno proclamato da domenica prossima uno sciopero indefinito delle corride per protesta contro .l'inflessibile politica del ministero degli Interni, che regola la «fiesta nacional». Motivo: gli obbligatori controlli, post mortem, alle corna dei tori per verificare se sono state «afeitados» (letteralmente, sbarbate), cioè iimate. Nel novembre scorso il ministero degli Interni emanò una disposizione che contemplava, oltre il controllo compiuto dai veterinari prima della corrida, quattro piove scientifiche di laboratorio per farla finita con l'cafeitada):, une «tecnica» che viene utilizzata per indebolire grandemente i tori durante la «lidia». Con la limatura dei «pitones», i panzer da 500 chili che affrontano il matador perdono visibilità, equilibrio, capacità di colpire. Insomma, le corride sono truccate. La frode, in un Paese nelle cui «plazas» sono accorsi nel '96 61 milioni di spettatori paganti generando un business di più di 2. mila miliardi di lire e in cui la corrida si conferma ogni anno di più come uno «spettacolo» di massa, avvantaggia soprattutto i grandi toreri e i grandi allevatori. Le «figure» del «toreo» si mettono d'accordo con gli allevatori, altrimenti non partecipano alla corrida. I veri tori li affrontano i principianti. I veterinari controllano i tori alla mattina, ma poi rimane un notevole lasso di tempo - fino alle fatidiche «siete de la tarde», rome segnala Joaquim Vi- dal di «El Pais», il critico taurino più prestigioso di Spagna «per limare un paio di centimetri». Quindi, per nascondere la «rasatura», le corna vengono pitturate con lo stesso colore della base dei «pitones». Ed il rischio per il torero, quando tira la stoccata mortale, è molto, molto minore. Solo gli «aficionados» se ne accorgono. Nella «Monumentai de las Ventas», la «Mecca delle corride» madrilena, i frequentatori del «Tendido 7», la popolare gradinata «al sole» che annovera i migliori critici taurini di Spagna, sbandierano sovente i loro fazzoletti verdi. Significa che il toro dev'essere ritirato perché «afeitado». «Il "toreo" è arte, ma senza trucco. Lo sciopero è una vergogna e dimostra quanto in basso sia caduta la "fiesta"», sosteneva indignato ieri ad una radio della capitale, Ramoón lbanez, una delle colonne portanti del purismo tau- rino del «Tendido 7». Nella «querelle» tra la Capt (Confederazione associazioni professionali taurine) e il ministero degli Interni sono in gioco miliardi. L'allevatore i cui tori vengono giudicati «sbarbati» post mortem rischia di non poter vendere i suoi animali (e ogni toro vale 6 milioni di lire), per un anno e le multe che fioccano, pesantissime, possono arrivare a 120 milioni. La Capt sostiene che le prove post mortem non sono sicure al 100 per cento. Sicché l'unica prova valida dev'essere quella fornita, al mattino, dai veterinari. Lo sciopero lascia a bocca asciutta, domenica prossima, gli «aficionados» di Castellón (i biglietti, già venduti, ammontano a 850 milioni) e Valencia. E i toreri famosi? No comment. Miliardari e famosi, perché dovrebbero rivendicare di vedersela con un «miura» dalle corna intatte e rischiare davvero la pelle? Gian Annerile Orighi a a e : à ti r ni Domenica prossima arene chiuse per sciopero: erano già stati venduti biglietti per 850 milioni
Persone citate: Gian Annerile, Pais, Valencia
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