«Chiedo perdono per Tienanmen»

«Un falso» per Pechino il documento pubblicato a Hong Kong, ma forti indizi fanno pensare che sia vero «Un falso» per Pechino il documento pubblicato a Hong Kong, ma forti indizi fanno pensare che sia vero «Chiedo perdono per Tienanmen» Il giallo di un «testamento» con le scuse diDeng PECHINO DAL NOSTRO INVIATO A cadavere ancora caldo, salta misteriosamente fuori un presunto testamento politico con cui Deng Xiaoping si pente della repressione della Tienanmen nell'89. L'autenicità del documento, oscuramente pervenuto a giornali di Hong Kong, viene fermamente smentita da fonti ufficiali come provocazione. Ma in città si rincorrono voci secondo cui la famiglia avrebbe voluto dare lettura durante la cerimonia funebre di un messaggio dello scomparso, ma che ciò non è stato permesso. Il documento apparso a Hong Kong è in contrasto con tanti discorsi e posizioni di Deng. Ma esso contribuisce a spiegare alcuni criptici passaggi presenti con lievi variazioni negli elogi ufficiali espressi in questi giorni: nel discorso di Jiang Zemin, capo del partito e dello Stato, alla commemorazione di martedì; nella biografia diramata dall'agenzia Nuova Cina venerdì scorso; nel documento del Comitato Centrale diffuso poche ore dopo la morte, all'alba di giovedì scorso. Il quotidiano «Apple Day» di Hong Kong pubblica una dichiarazione di Deng che gli sarebbe pervenuta per fax da fonti anonime. Nel documento a lui attribuito, datato 12 settembre 1996, riferendosi alla notte di sangue fra il 3 e il 4 giugno '89, Deng afferma: «C'è una sola cosa in tutta la mia vita per la quale provo tristezza. Sono i fatti del 1989. fio meditato a lungo su di essi, e sono giunto a una decisione. Chiedo che dopo la mia morte sia reso pubblico il mio rincrescimento e che si porgano le mie scuse alle vittime e a tutto il popolo». Fondato due anni fa da un giovane imprenditore inviso a Pechino, «Apple Day», è sensazionalistico, ma due settimane fa aveva dato per primo l'aggravamento di Deng. Nei giorni scorsi ha pubblicato una sua lugubre foto sul letto in cui ha consumato l'agonia. La notizia del misterioso documento è stata data anche da «Ta Kung Pao», giornale di Hong Kong vicino alla Città Proibita. Un altro quotidiano della colonia, «Wen Wei Po», portavoce di Pechino, ha smentito fermamente, mentre il portavoce dell'agenzia Nuova Cina a Hong Kong ha dichiarato: «E' un'invenzione del cosiddetto movimento democratico negli Stati Uniti, che ha goffamente inesso in giro questa storia con scopi reconditi. Chiunque abbia coscienza trova questo atto spregevole». Il documento sarà certamente falso, come affermano le fonti ufficiali. Deng è stato uomo d'arme per metà della sua vita, uso al sangue sparso; le manifestazioni dell'89 gli ricordavano troppo la Rivoluzione culturale, con cui la Cina fu piombata nel caos, e durante la quale suo tiglio fu buttato dal quarto piano. La repressione, per quanto dura, rinsaldò il regime mentre il sistema socialista in Europa orientale e in Unione Sovietica si sfaldava. Ma esso contribuisce a chiarire passaggi altrimenti enigmatici degli elogi ufficiali. Nell'esaltare lo scomparso, tutti e tre mettono in risalto che Deng, dopo essersi dimesso da ogni carica, «nel 1993, all'età di 89 anni, ha curato personalmente il terzo volume delle sue opere scelte». In questo libro si trovano sue istruzioni del 31 maggio 1989 sulla necessità di stroncare le manifestazioni sulla Tienanmen, il suo discorso del 9 giugno di elogio ai comandanti delle truppe dopo la la strage e quelli sul rilancio delle riforme nel viaggio a Sud nel '92. E' strano che in elogi di natura politica e storica, celebrando una personalità che è stato tutto battaglie, guerra, azione, politica, senza mai ambire a statura da filosofo, si metta in risalto che egli ha curato «personalmente» il volume dei suoi discorsi relativo al periodo più difficile del Paese che guidava. E' un modo per sottolineare che lui stesso si assume le re- sponsablità della repressione e al tempo stesso prenderne le distanze? O è una mossa preventiva verso un documento che si pensava prima o poi in circolazione? Nei tre testi ufficiali di questi giorni per Deng si hanno solo allusioni alla Tienanmen, con varianti. Il comitato centrale parla di «turbamenti interni e internazionali tra fine Anni 80 e 90, sui quali il partito e il governo, col fermo sostegno di Deng e altri veterani», presero ferma posizione, eccetera. Nuova Cina dice con maggior precisione temporale che «nei turbamenti politici della primavera 1989 Deng e altri veterani sostennero le ferme misure prese da partito e governo». Mercoledì, Jiang Zemin ha affermato che davanti al «sollevamento politico tra fine Anni 80 e 90» il partito ebbe il «sostegno di Deng e altri veterani». Insistenze per affermare il suo decisivo molo nella repressione e ribadirne la validità, senza tardivi ripensamenti. Fernando Mozzetti *3 f ■ /I f$ ^ , I J ^^^^^^l *3 Un immagine f ■ /I f$ delle manifestation! ^ studentesche di 8 anni fa , sulla I Tienanmen J stroncate ^^^^^^l dall'escrclto

Persone citate: Deng Xiaoping, Fernando Mozzetti, Jiang Zemin, Kung