Maghi l'albo vi condannerà di Franco Lucentini

F & L e la richiesta di regole professionali per i veggenti F & L e la richiesta di regole professionali per i veggenti Maghi, l'albo vi condannerà QUANDO nel 1429 una contadinella lorenese giunse nella città di Chinon dove risiedeva il Delfino di Francia e chiese udienza per trasmettergli un messaggio urgentissimo da parte di Dio, il futuro Carlo VII non si stupì particolarmente. I tempi erano, come sempre, oscuri, l'avvenire incertissimo, maghi, veggenti, visionari spuntavano da tutte le parti e nessuno contestava il loro diritto alla profezia. C'erano già state altre illuminate pulzelle, altre interpreti della parola soprannaturale. Ma come distinguere quelle «vere» da quelle «false»? Dove correva il confine fra la truffa, la ciarlataneria, la malafede e l'autentica ispirazione divina? Il Delfino prese le sue precauzioni: fece esaminare la ragazza da un collegio di vescovi, teologi, dottori in filosofia, alti prelati che dopo averla interrogata per tre settimane, a Portiere, conclusero che Giovanna d'Arco era okay, di lei ci si poteva fidare. All'istituzione di un simile collegio sembrano voler tendere i maghi italiani di oggi, dai quali sempre più frequentemente sale la richiesta al governo e al Parlamento per una legge che regoli le loro attività, o per lo meno per un albo professionale, come i geometri, gli odontotecnici. Nei giorni scorsi uno di loro si è fatto ricevere, in mancanza di Delfino, dall'on. Prodi. Altri sono iscritti speranzosamente alla Cisl. Altri ancora vorrebbero aprire una partita Iva, emettere fatture, scontrini, dopo ogni lettura delle carte o della mano. Il business sembra vivacissimo e la concorrenza feroce, anche per via dei moderni mezzi di comunicazione, tv, telefoni e telefonini, Internet, ecc. ecc. Ma la questione che si poneva nel XV secolo resta esattamente la stessa: come capire, come dimostrare che la portinaia del n° 37 interpreta i fondi di caffè con impeccabile serietà mentre la portinaia del n° 45 vende fumo e mira soltanto al portafoglio del povero pollo? Dai risultati, si dirà. Ma per dieci clienti insoddisfatti se ne troveranno sempre undici cui le cose sono girate esattamente come aveva previsto il mago. Tutti a Poitiers, allora? Ma da chi mai sarebbe formato l'illustre collegio di questi tempi? Dall'on. Buttigliene, senza dubbio, dall'inevitabile cardinal Tonini. Dagli inevitabili Eco e Sgarbi, con l'aggiunta magari della Tamaro, anima mundi. Sedute pubbliche al Maurizio Costanzo Show, è ovvio. E del resto, anche quei remoti dottori non erano infallibili. Gli stessi, o quasi, cambiarono idea di lì a un anno, decretarono che la Pulzella era un «bidone» e la mandarono al rogo. Restino prudentemente come sono, i maghi d'Italia. L'albo professionale puzza di bruciato. Carlo Frutterò Franco Lucentini

Persone citate: Carlo Frutterò, Carlo Vii, Eco, Giovanna D'arco, Maghi, Maurizio Costanzo, Prodi, Sgarbi, Tamaro, Tonini

Luoghi citati: Francia, Italia