Avvocato uccide un cliente a coltellate

Poi si suicida Poi si suicida Avvocato uccide un cliente a coltellate NAPOLI, Lo hanno trovato con un coltello da sub conficcato nel petto: un solo colpo, mortale. Così è morto ieri sera Giuseppe Arminio, 63 anni, avvocato penalista, suicidatosi dopo aver ucciso un cliente al termine di una lite. Il fatto è avvenuto nello studio del legale, in via De Cesare, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Il cliente, Raffaele Verde, 62 anni, è morto in ospedale per le coltellate che lo hanno raggiunto in varie parti del corpo. Agli investigatori ha spiegato che a sferrargli i colpi è stato l'avvocato Arminio. Il cadavere del legale era in una pozza di sangue nella sala d'ingresso dello studio. L'appartamento era avvolto dal fumo per un principio di incendio che si era sviluppato in cucina. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Drammatiche le fasi del delitto nella ricostruzione della squadra mobile. Verde si sarebbe recato dall'avvocato Arminio manifestandogli l'intenzione di revocargli il mandato. Non è stato possibile accertare il procedimento nel quale il legale difendeva Verde. L'incontro sarebbe degenerato in una lite accesa durante la quale l'avvocato avrebbe impugnato un suo coltello da sub avventandosi contro il cliente e colpendolo più volte. Verde, sanguinante, ha lasciato lo studio e si è portato in strada accasciandosi all'incrocio con via Toledo, chiedendo aiuto ed esclamando: «Mi ha ferito l'avvocato». Arminio, intanto, colto dal rimorso, avrebbe rivolto l'arma verso di sè, uccidendosi. Questa ricostruzione si basa anche sulla considerazione che per le gravi ferite riportate Verde non avrebbe avuto la forza di accoltellare a sua volta l'avvocato, con un colpo violento al cuore. Un figlio di Verde è agente di polizia in servizio alla questura napoletana, [e. l.p.]

Persone citate: Arminio, Giuseppe Arminio, Raffaele Verde

Luoghi citati: Napoli