Il Papa realizza un sogno
L'annuncio dopo l'incontro con il premier libanese Hariri a Roma VIAGGI APOSTOLICI L'annuncio dopo l'incontro con il premier libanese Hariri a Roma Il Papa realizza un sogno E' ufficiale: a Beirut il 10 maggio CITTA' DEL VATICANO. Giovanni Paolo II realizza uno dei suoi sogni. Sarà in Libano - ma solo a Beirut - il 10 e 1' 11 maggio prossimi. L'annuncio ufficiale della visita è giunto ieri mattina, in margine alla visita privata che il premier libanese, Rafiq Hariri, ha compiuto in Vaticano. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, ha confermato la notizia di cui si parlava già da tempo. «Scopo del viaggio - ha spiegato Navarro - è la celebrazione della fase conclusiva del Sinodo libanese, svoltosi a Roma dal 26 novembre al 14 dicembre 1995». Il Papa, in questa occasione, presenterà i risultati del Sinodo e renderà pubblica l'esortazione apostolica post-sinodale. «Il programma della visita - ha detto ancora il portavoce - per il momento prevede una celebrazione eucaristica e un incontro con i giovani». In un primo momento, e fino a qualche giorno fa, si era parlato di una possibile «puntata» del Pontefice a Sud, verso Tiro e Sidone, città toccate da Gesù Cri- sto durante la sua predicazione. Ma ragioni di prudenza hanno sconsigliato un viaggio nella zona, teatro di scontri fra israeliani e Hezbollah. Giovanni Paolo II visiterà Beirut e il santuario di Harissa, dove nel 1992 fece portare la statua della Madonna di Fatima da un viaggio speciale dell'Opera Romana Pellegrinaggi. Proprio ad Harissa, cuore della zona cristiana, a Nord di Beirut e dietro Jounieh, il Papa dormirà sabato notte, nella Nunziatura ricostruita laggiù, dopo che l'edificio di Beirut era stato distrutto durante il conflitto. Il Papa e Hariri naturalmente hanno parlato del prossimo viaggio, nell'udienza privata. Il premier libanese, nel successivo colloquio con il Segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, «ha assicurato la piena collaborazione del suo governo per il buon andamento della visita del Santo Padre». 11 Papa avrebbe già dovuto recarsi in Libano nel maggio 1994, ma il viaggio fu annullato a un mese dalla partenza. L'esplosione - senza vit¬ time - di una bomba in una chiesa cristiano-maronita alla periferia di Beirut fu un pesante avvertimento. In un «Angelus», qualche settimana più tardi, Giovanni Paolo II dichiarò apertamente che gli era stato «impedito di compiere la visita in Libano». Le probabilità che a mettere la bomba fossero stati dei cristiani contrari alla visita del Papa sono molto alte. Ancora adesso una larga parte dell'opinione pubblica cristiana, che avverte con maggiore sofferenza il peso dell'occupazione siriana del Paese, e con essa fasce di clero maronita, temono che la presenza di Giovanni Paolo II nel Paese dei cedri costituisca il suggello all'egemonia di Damasco. E forse non a torto: proprio in questi giorni il «ministro degli Esteri» del Papa, l'arcivescovo Jean-Louis Tauran, gran conoscitore di cose mediorientali, è a Damasco per incontrare il suo «collega» Ash-Sharaa, ministro degli Esteri di Assad. Marco Tosarti
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