Esplode il no dell'«anima di sinistra» di R. I.

«Il discorso di Massimo? Queste cose le aveva già dette il vicepresidente della Confìndustria» «Il discorso di Massimo? Queste cose le aveva già dette il vicepresidente della Confìndustria» Esplode il no dell/«anima di sinistro» Una nuova corrente nelpds in difesa dello Stato sociale vide in ben due votazioni. A sentire i toni accesi del dibattito sul Welfare l'epilogo sorprende. La sinistra, infatti, attacca. Lo sfondo è questo: si tratta di espimersi su due documenti, quello sullo «Stato sociale», piuttosto vago perché frutto di una mediazione, e quello finale, che assorbe anche gli interventi di Veltroni e di D'Alema e che, quindi, in pratica vanifica il compromesso raggiunto nell'altro ordine del giorno. Nella discussione che si fa man mano sempre più aspra interviene Marcenaro, segretario della Cgil piemontese, il più duro di tutti. Accusa D'Alema di aver tenuto un «comizio». Lo critica per le affermazioni sul «lavoro nero»: «Queste cose - sottolinea Marcenaro - le aveva già dette il vicepresidente della Confìndustria, non era necessario che le ripetesse il segretario del pds». Quindi l'affondo: «Io non partecipo al voto perché sarebbe un atto di ipocrisia». D'Alema si mnervosisce. Vuole una sinistra interna, ma non vuole lo scontro con il sindacato. Prende la parola. Dice che non gli piace la sinistra che difende in quel modo lo Stato sociale: «E' una strana sinistra - osserva - contro cui continuerò a battermi». Taccia di «stalinismo» chi lo critica e aggiunge: «La polemica non facciamola sulla base della menzo¬ gna perché appartiene ad un vecchissimo metodo della sinistra intemazionale». Il dibattito va avanti, interviene Sabattini. Critica il segretario e dice: «Penso che sia giusto fondare una componente di sinistra nel partito». Poi, più tardi al telefono, Sabattùii si sfoga ancora: «La replica di Massimo - spiega - mi ha preoccupato. Ho colto qualche elemento tirannico». La parola anche a Grandi, che accusa: «C'è stato un cambio di maggioranza, perciò la sinistra che dissente si organizzerà». Ma quando si arriva alle votazioni, «miracolo». Sul documento di mediazione che riguarda il Welfare la sinistra si divide: per esempio, Buffo vota a favore, mentre Grandi dissente. Sull'ordine del giorno finale votano contro in 41, mentre in 33 si astengono. Un'altra divisione della sinistra: Tortorella e Sabattini sono per il «no», Buffo, Grandi e il sottosegretario Calzolaio preferiscono l'astensione. Ma tanto D'Alema, che vuole una sinistra, le attribuisce a tavolino, per i posti in direzione, una percentuale più alta di quella che ha: il 15 per cento. Anche se questo non gli impedisce di introdurre un'altra innovazione: i seggi elettorali per le votazioni a scrutinio segreto su leader e direzione sono divisi per regioni, così è più facile controllare il voto. Maria Teresa Meli sulla base della menzo¬ VELTRONI (giovedì) «Per i giovani disoccupati dobbiamo creare le condizioni più favorevoli per lo sviluppo. E tra queste ci deve essere una maggior flessibilità. Dell'occupazione e delle retribuzioni. I salari devono essere collegati ai livelli e all'andamento della produttività». APPLAUSOMETRO: •frinir i< D'ALEMA (sabato) () «Il sindacato ha contribuito al risanamento del Paese. Ma rio trovato Cofferati più sordo alla necessità di cambiare lo Stato sociale. Se il sindacato non si mette al passo con il che cambia nel mondo del lavoro, rischia di rappresentare un segmento solo». COFFERATI venerai «Caro Walter, il coraggio a volte è la decisione banale di non partecipare al coro dei falsi innovatori. Nelle politiche di governo il lavoro è una cenerentola. Prevale l'idea che il risanamento sia di per sé sufficiente Ma non è così. In dieci mesi nulla è stato fatto, non un solo posto di lavoro è stato reso possibile" APPLAUSOMETRO ir ir "k & i( i APPLAUSOMETRO: * * i( ir ir "k D'ALEMA (domenica) «Ribadisco la mia profonda stima verso Sergio Cofferati. E' in trincea, insieme a molti, nel difficile mestiere di sindacalista. Siamo però convinti che anche un'opera di rinnovamento sia necessaria Dal congresso si sono levate critiche e stimoli verso il sindacato. L'abbiamo fatto per la preoccupazione che il movimento sindacale e la sinistra non sappiano al meglio rappresentare il mondo dei lavoratori, anche di quelli che un lavoro non ce l'hanno». APPLAUSOMETRO: * ir ir * ROMITI «Più impegno per il lavoro» TORINO. Il presidente della Fiat, Cesare Romiti, ha seguito con attenzione il congresso della Quercia che si è concluso ieri al Palaeur di Roma con l'elezione, scontata, del segretario Massimo D'Alema. «Sui problemi della disoccupazione - dice il presidente della Fiat - ha ragione il segretario della Cgil Cofferati, perché, in effetti, finora il governo ha fatto poco in questa direzione. Sulla flessibilità dei salari, invece, ha ragione Massimo D'Alema». Sono concetti, questi, che il presidente della Fiat approfondirà sabato prossimo a Napoli, dove è previsto un suo intervento in un convegno sui problemi del Mezzogiorno. [r. i.]

Luoghi citati: Napoli, Roma, Torino