SOLITUDINE «BULGARA» di Augusto Minzolini

SOUTUDINE «BULGARA» SOUTUDINE «BULGARA» Cj ROMA E' un gap tra quell'88 per cento di delegati del pds (1*81 se si contano tutti gli aventi diritto che hanno disertato le urne) che hanno eletto Massimo D'Alema segretario e il significato di quel voto. Quel che dovrebbe preoccupare, infatti, non sono tanto le dimensioni del consenso - questa storia dell'unanimismo bulgaro su cui si sono dilettati i media -, quanto il paradosso di un'assemblea che riesce nello stesso tempo a tributare un vero trionfo a Sergio Cofferati e, contemporaneamente, ad incoronare D'Alema che strapazza il segretario della Cgil. Ed ancora, l'incoerenza che c'è tra quelle percentuali e l'enormità dell'accusa rivolta da uno dei delegati, Pietro Marcenaro, al segretario, quel ventilare addirittura l'idea di un "tradimento». Lascia perplessi, insomma, la distanza che divide il voto che ha eletto D'Alema dal comune sentire dei delegati che rappresentano il corpo del partito. Si ha l'impressione che la «contraddizione» quella cioè di applaudire due politiche contrarie se non antagoniste - sia stata esorcizzata da quell'assemblea, risolta con un atto di fede. Augusto Minzolini CONTINUA A PAG. 3 PRIMA COLONNA

Persone citate: D'alema, Massimo D'alema, Pietro Marcenaro, Sergio Cofferati

Luoghi citati: Roma