«Gli scontri colpa di provocatori»

Napoli, il ministro dell'Interno interviene sulla guerriglia che ha provocato 32 feriti Napoli, il ministro dell'Interno interviene sulla guerriglia che ha provocato 32 feriti «Gli scontri colpa di provocatori» Ma il sindacato contesta la polizia «La disoccupazione non si risolve così» NAPOLI. Dopo il giorno della rabbia in piazza, è il momento dolio denunce e delle polemiche. A 24 ore dalla guerriglia che ha sconvolto piazza del Plebiscito, il salotto buono della città, il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano accusa: «Non ci sono state violenze Ira i dimostranti organizzati dai sindacati. In quel corteo, in quella manifestazione si sono introdotti dei provocatori. E' da li che sono nati gli incidenti. Le forze dell'ordine hanno semplicemente respinto delle provocazioni e degli attacchi, come era loro dovere fare». Trentadue feriti fra manifestanti e agenti, venti persone denunciate: è questo il bilancio definitivo della scossa di violenza che venerdì ha attraversato il centro di Napoli e su cui si è pronunciato anche il capo della polizia, Fernando Masone: «Sono fatti dolorosi che quando accadono non fanno piacere a nessuno». Ma le cariche della polizia e l'indagine avviata dalla magistratura, che ha acquisito i filmati girati da operatori di alcune tv private, non possono essere l'unica risposta alla richiesta di lavoro dei disoccupati. E' quanto sostiene il sindacato che, se da un lato condanna gli incidenti scoppiati proprio davanti al palazzo della prefettura, dall'altro non nasconde la gravita del problema dell'occupazione in tutta la Campania. Michele Gravano, segretario provinciale della Cgil, dice che «quelle azioni di violenza vanno condannate perché lacerano il mondo del lavoro», ma aggiunge che «da mesi, in città si sono accumulate tensioni causate anche da una politica esasperata di alcuni settori del governo». Non è meno severo Enrico Cardillo, della Uil, che punta l'indice contro «due uomini di governo colpevoli di strabismo nonostante abbiano avuto un tempo familiarità con il movimento sindacale: il ministro Treu e il sottosegretario Pizzinato». Ironico e sferzante nei confronti del sindaco Bassolino, e dall'immagine oleografica che si è data finora di Napoli, è invece il presidente del ecd Clemente Mastella: «La Napoli di Bassolino è un'immaginaria città del sole che è franata sotto le prime piogge. Mao non avrebbe fatto di meglio: forse assisteremo ad una nuotata del sindaco sul lungomare per convincere i napoletani che l'inquinamento è stato sconfitto». E' più amaro il commento del procuratore di Palermo, Giancarlo Caselli: «Viaggiare solo sul versante della repressione o anche solo su quello dell'occupazione sarebbe come viaggiare su un'auto con due ruote che gira¬ no e le altre bloccate: così non si fa molta strada». A dare fuoco alla miccia della violenza, secondo il prefetto e la polizia, è stata una piccola frangia del grande esercito dei disoccupati, circa novecentomila in tutta la Campania: si tratta dei milleduecento partecipanti ai corsi di formazione che termineranno a marzo e per i quali è previsto un sussidio mensile di circa quattrocentomila lire. Chiedono posti di lavoro alla fine dei corsi, ma nessuno è in grado di garantire loro un futuro. Un piccolo spiraglio di speranza si apre invece per i diciot- tomila precari impegnati a tempo determinato nei lavori socialmente utili: sono scesi in piazza venerdì mattina con i sindacati, ma non hanno responsabilità nei tafferugli. Per loro, il prefetto di Napoli Achille Catalani, dopo una riunione con i sindacati, ha chiesto al governo lo sblocco delle opere pubbliche. Nessun cedimento, invece, per chi ha scatenato gli episodi di violenza: «Bisogna isolare i provocatori, metterli ai margini ed evitare tentativi di pressione indebita su istituzioni e governo». Fulvio Milone Mastella: «La Napoli di Bassolino, città del sole franata alle prime piogge» CLASSIFICA DELLA DISOCCUPAZIONE PER PROVINCIA [DATI IN PERCENTUALE] 1 CROTONE 33.3 I 1 2 ENNA 32.2 3 NAPOU 28.8 4 CATANZARO 28.7 5 CASERTA 27.4 6 MESSINA 26.4 7 CALTANISSETTA 25.6 8 CAGLIARI 25.2 9 PALERMO 24.7 10 SIRACUSA 23.8 36 GENOVA 13.0 38 ROMA 12.8 43 TORINO 10.7 60 MILANO 8.2 103 BOLZANO 2.9 s Il sindaco di Napoli Antonio Bassolino