«Erano assassini, tutti lo sapevano»
Uno dei fratelli omicidi delle quattro amiche aveva già strangolato, ucciso e sotterrato una ragazza Uno dei fratelli omicidi delle quattro amiche aveva già strangolato, ucciso e sotterrato una ragazza «Erano assassini, tutti lo sapevano» Rabbia davanti al tribunale di Boulogne-sur-Mer PARIGI. Il dolore, la rabbia, l'esasperazione delle madri, dei parenti e degli amici di Amelie, Peggy, Isabelle e Audrey, le quattro ragazze francesi strangolate dopo essere state violentate nei pressi di Boulogne-sur-Mer, nel Nord della Francia, sono esplosi ieri davanti al palazzo di giustizia della città. In attesa dall'alba «per vedere la faccia degli assassini», la gente urlava «pena di morte» e le due madri promettevano «vendetta». «Se escono di prigione prima che io muoia - ha gridato fra le lacrime la madre adottiva di Audrey e Isabelle - li troverò dovunque saranno. Li ammazzerò, perché le mie figlie non meritavano questo». La mamma di Amelie e Peggy, più giovane, piangeva di rabbia: «Mi comprerò una pistola - ripeteva - e un giorno, quando usciranno di galera, mi vendicherò». La polizia, visto l'assedio al portone principale del tribunale, è stata costretta a trasferire i presunti omicidi a bordo di una camionetta che è uscita da una por¬ ta secondaria. Ma se i fratelli Jean-Michel e Jean-Louis Jourdain - messi ieri formalmente sotto accusa per stupro e omicidio - saranno riconosciuti colpevoli del delitto, difficilmente usciranno mai più dal carcere. Il procuratore della Repubblica ha ripetuto anche ieri che, dopo aver indicato a mezza bocca il luogo in cui cercare i quattro cadaveri, i due fratelli non hanno di fatto confessato il delitto. Ma i sospetti sono pesantissimi e il loro passato - anni di carcere per omicidio, stupro, atti osceni - è come un macigno che non sembra lasciare scampo. I due fratelli, secondo fonti attendibili, si starebbero accusando a vicenda in queste ore di interrogatori. Hanno 35 e 38 anni e sono entrambi recidivi. Il più grande ha trascorso 10 anni in carcere per stupro, ed è uscito nel 1994. L'altro fu condannato a 15 anni perché nel 1986 strangolò e poi sotterrò una ragazza di 18 anni, Anita, su una spiaggia poco lontana da quella del quadru- plice delitto di martedì grasso, ma è uscito dal carcere nel 1995. C'è anche un terzo fratello, Jean-Luc, 33 anni, pregiudicato, ma che non sembra coinvolto nella vicenda delle ragazze. Pare però che sia stato lui a dare agli inquirenti le prime tracce per accusare i fratelli, la cui pessima fama aveva peraltro superato da tempo i confini del paese. Una ragazza ricorda che JeanLouis, il fratello maggiore, l'aveva aggredita e spogliata in mezzo alla strada, a mezzogiorno. Lei aveva 15 anni, racconta: «Gli ruppi gli occhiali tentando di liberarmi, poi finsi di svenire e così mi salvai». Secondo le indiscrezioni trapelate attraverso gli avvocati, gli inquirenti hanno ricostruito, almeno in parte, la tragica serata tra martedì grasso e mercoledì. Sembra che le quattro ragazze siano salite - non si sa ss spontaneamente o obbligate - sul furgoncino dei due fratelli. Sull'automezzo sono state viste da alcuni testimoni per l'ultima volta. Lo stesso veicolo è poi stato avvistato verso le 4 del mattino nei pressi di una spiaggia vicina al villaggio delle ragazze. Lì vicino sono state violentate e strangolate. L'ora della loro uccisione non è stata stabilita, ma i medici legali ritengono che non sia trascoi-so molto tempo tra il sequestro e la morte. [Ansa] Anche l'altro accusato era già stato in carcere per uno stupro Il pianto disperato di una giovane amica, con la madre, delle vittime
Persone citate: Boulogne, Louis Jourdain
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